Neonato trovato morto a Bari, tra gli indagati il parroco don Antonio Ruccia e tecnico della culla: le accuse
L'inchiesta cambia in omicidio colposo: la Procura di Bari indaga il parroco don Antonio Ruccia e il tecnico intervenuto sulla culla
Ci sono il parroco Don Antonio Ruccia e un tecnico della manutenzione fra gli indagati per la morte del neonato in culla a Bari. La Procura li ha posti sotto inchiesta dopo il ritrovamento del piccolo senza vita il 2 gennaio. L’indagine è cambiata dopo gli interrogatori: si valutano possibili guasti alla culla, attivata nel 2014, che pure aveva salvato due neonati in passato.
- Indagine sul parroco Don Antonio Ruccia e un tecnico
- Il neonato morto nella culla termica a Bari
- Come funziona la culla termica
Indagine sul parroco Don Antonio Ruccia e un tecnico
La Procura di Bari ha quindi ufficialmente inserito fra gli indagati il parroco della chiesa San Giovanni Battista, don Antonio Ruccia, e il tecnico che di recente ha effettuato interventi sulla culla termica, nell’ambito del ritrovamento del neonato morto il 2 gennaio.
Il reato contestato è omicidio colposo, segnando un cambio di rotta rispetto alla precedente ipotesi di abbandono di minori contro ignoti. Sono stati gli interrogatori del parroco e del tecnico, svolti nei giorni scorsi, a portare gli investigatori a orientarsi in questa nuova direzione.
Don Antonio Ruccia
L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Bari, è supervisionata dal procuratore aggiunto Ciro Angelillis e dalla pm Angela Morea.
Il neonato morto nella culla termica a Bari
A ritrovare per caso il corpo del neonato è stato Roberto Savarese, titolare di un’agenzia funebre, che era presente in chiesa per un funerale, intorno alle 9,30.
Gli investigatori stanno cercando di accertare le cause di un possibile guasto alla culla termica, operativa dal 2014 e che in passato aveva permesso di salvare due neonati, uno nel 2020 e uno nel 2023.
A metà dicembre, probabilmente a seguito di alcuni blackout che avevano colpito la parrocchia, era stato necessario l’intervento del tecnico ora indagato.
Don Antonio Ruccia ha fin da subito affermato di non aver ricevuto alcuna chiamata di avviso, a differenza di quanto accaduto nei due episodi precedenti.
Come funziona la culla termica
Di norma, quando un neonato viene deposto nella culla termica, si attiva automaticamente il sistema di riscaldamento e parte una chiamata diretta al telefono del parroco.
È stata smentita invece la versione secondo la quale la culla fosse collegata direttamente al Policlinico di Bari, come recita il sito ufficiale della parrocchia.
A chiarire questo aspetto è stato Antonio Sanguedolce, direttore generale del Policlinico, ascoltato dall’Ansa.
Si attende ora soltanto l’autopsia del neonato per acquisire le informazioni a proposito delle esatte ragioni del decesso. L’esame sarà commissionato mercoledì 8 gennaio al professor Biagio Solarino dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico di Bari, che procederà immediatamente in seguito all’assegnazione.