Neonato morto tra i migranti arrivati a Reggio Calabria sulla nave Dattilo: era in mare con la madre
La nave Dattilo con 811 migranti arriva a Reggio Calabria: c'è il cadavere di un neonato, soccorso in mare dalla Guardia Costiera insieme alla madre
Un’altra tragedia in mare. C’è un neonato morto tra i circa 50 migranti soccorsi dalla Guardia Costiera, accorpati poi agli altri 750 sulla nave Dattilo, arrivata a Reggio Calabria giovedì 13 luglio. Il piccolo era stato soccorso in mare insieme alla madre, per cui è stata immediatamente predisposta assistenza psicologica.
La tragedia
Il cadavere del neonato era stato recuperato nelle ore precedenti dalla Guardia Costiera durante le operazioni per salvare la vita ai circa 50 migranti soccorsi in mare nelle ultime ore.
Secondo quanto riferito dall’Ansa, il bimbo si trovava con la madre: la Prefettura, per la donna, ha chiesto immediatamente l’assistenza psicologica.
Migranti su una nave della Guardia Costiera a Lampedusa, in uno scatto del 29 giugno 2023
Al momento non si conoscono i dettagli sulle cause del decesso: è noto solamente che la donna e suo figlio fossero nel gruppo di migranti non provenienti da Lampedusa, ma soccorsi in mare.
La polizia, che sta eseguendo i controlli, ha avvertito l’autorità giudiziaria: è possibile che la salma del neonato venga sequestrata per disporne l’autopsia.
Quanti migranti ci sono sulla nave Dattilo
A bordo della nave Dattilo della Guardia Costiera arrivata a Reggio Calabria ci sono complessivamente 811 migranti.
Al termine delle operazioni di sbarco, coordinate dalla Prefettura locale, i 550 migranti destinati a Reggio Calabria saranno accompagnati al centro di prima accoglienza allestito nella scuola ‘Boccioni’ della vicina frazione di Gallico (dove sono state predisposte 210 brande, e al cui interno sono ancora presenti 77 migranti, di cui 60 minorenni, giunti con gli sbarchi precedenti), in attesa di essere trasferiti in altre regioni in base al riparto stabilito dal ministero dell’Interno.
Sulla Dattilo ci sono altri 250 migranti che, completate le operazioni sul molo, verranno accompagnati al porto di Messina.
La situazione a Lampedusa
Intanto a Lampedusa continuano gli sbarchi di migranti.
Nella notte tra mercoledì 12 e giovedì 13 luglio sono arrivate 250 persone a bordo di 6 barchini.
Il primo gruppo di 42 ivoriani e guineani, tra cui 18 donne, è stato soccorso dalla Guardia di Finanza: erano stipati su un barchino di 7 metri, partito da Sfax, in Tunisia.
A seguire sono arrivati altri 208 Migranti arrivati al molo Favarolo, dopo che i 5 barchini sui quali viaggiavano sono stati soccorsi dalle motovedette di Guardia di Finanza e Capitaneria. A bordo c’erano:
- 23 migranti tunisini e siriani (tra cui 2 donne);
- 51 ivoriani, gambiani e guineani (tra cui 15 donne e 8 minori);
- 42 dal Burkina Faso, Camerun e Mali (tra cui 21 donne e 11 minori);
- 44 da Eritrea, Congo, Guinea (tra cui 14 donne e 1 minore);
- 48 sudanesi, malesi e ivoriani (tra cui 5 donne).
Quattro gruppi hanno riferito di essere salpati da Sfax, uno invece da Chebba, sempre in Tunisia.
Secondo quanto riferito dall’Agi, la Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 430 persone dall’hotspot (dove ci sono circa 1700 persone a fronte di una capienza massima di poco meno di 400) con la motonave Galaxy che arriverà nella serata di giovedì 13 luglio a Porto Empedocle.
Prima della mezzanotte erano arrivate altre 4 imbarcazioni per un totale di 227 persone, 93 dei quali – si tratta di eritrei, etiopi, siriani, sudanesi ed egiziani – partiti da Zuawara, in Libia.
Mercoledì 12 luglio, in tutto, erano stati soccorsi 14 barchini per un totale di 634 migranti.
L’emergenza nel Mediterraneo, quindi, non si arresta: l’ultima grande strage risale a circa un mese fa, al largo della Grecia, con almeno 100 bambini stipati nella stiva di un peschereccio.