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Neonati morti a Parma, interrogatorio di Chiara Petrolini dal gip: si avvale della facoltà di non rispondere

Chiara Petrolini si avvale della facoltà di non rispondere durante l'interrogatorio di garanzia. È accusata di aver ucciso i neonati morti a Parma

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Si è tenuto nel primo pomeriggio di giovedì 26 settembre, l’interrogatorio di garanzia di Chiara Petrolini, agli arresti domiciliari con l’accusa di aver ucciso i suoi due figli neonati rinvenuti morti nel giardino della sua abitazione di Traversetolo, in provincia di Parma. La studentessa 21enne si è avvalsa della facoltà di non rispondere. A parlare per lei con i giornalisti, l’avvocato Nicola Tria, che ha spiegato che la sua assistita ha già riferito ogni dettaglio agli inquirenti nei precedenti incontri, ma non esclude che la giovane possa parlare nuovamente nei prossimi colloqui.

Chiara Petrolini non risponde durante l’interrogatorio di garanzia

Come riporta Parma Today, Chiara Petrolini è arrivata alla Procura di Parma alle 14:20 per rispondere alle domande del giudice per le indagini preliminari Sara Micucci.

Insieme a lei è arrivato l’avvocato Nicola Tria. La ragazza è accusata di aver partorito, ucciso e seppellito i due neonati i cui cadaveri sono stati rinvenuti in due tempi a Traversetolo, in provincia di Parma, nel giardino della villa in cui viveva con la famiglia.

chiara petrolini interrogatorio neonati morti parmaFonte foto: ANSA
I Ris nella villetta di Traversetolo, in provincia di Parma, dove non stati rinvenuti i cadaveri dei due neonati, morti a distanza di un anno, partoriti da Chiara Petrolini. La 21enne non ha risposto alle domande del gip nel corso dell’interrogatorio di garanzia

Chiara Petrolini è accusata di omicidio volontariosoppressione di cadavere. Secondo gli investigatori, la studentessa avrebbe partorito, ucciso e seppellito i piccoli subito dopo il parto. In entrambe le occasioni nessuno sarebbe stato al corrente della gravidanza, tanto meno i famigliari e il fidanzato, risultato essere il padre dei bambini.

La 22enne ha confessato per entrambi i rinvenimenti, sostenendo di aver agito da sola. Il provvedimento di custodia cautelare è scattato il 20 settembre, quando per la ragazza sono stati disposti gli arresti domiciliari.

Le parole dell’avvocato

Raggiunto dai cronisti fuori dalla Procura, l’avvocato Nicola Tria ha argomentato la decisione di non rispondere alle domande del gip. “È stata interrogata e io credo anche che abbia comunque fornito un contributo per nulla irrilevante alla ricostruzione dei fatti”, ha spiegato il legale, in quanto “Chiara ha parlato due volte con gli inquirenti”.

Allo stesso tempo Tria non esclude che la sua assistita possa parlare con gli inquirenti nelle prossime occasioni, ma non si sente di aggiungere altro. A proposito della vicenda, Nicola Tria la definisce “tragica da qualunque punto di vista la si voglia guardare”, ma allo stesso tempo “particolarmente complessa”.

Infine, l’avvocato di Chiara Petrolini dichiara di volersi tenere lontano da “processi paralleli sui media”, per questo non anticiperà scelte né strategie difensive. “Credo che i processi si facciano in tribunale”.

La famiglia chiede rispetto per la riservatezza

Sempre Nicola Tria si fa portavoce della volontà della famiglia Petrolini. I genitori della 21enne, ricordiamo, sono risultati totalmente estranei alla vicenda e del tutto ignari della doppia gravidanza della loro figlia.

Travolti dagli avvenimenti, oggi chiedono riservatezza. Lo riferisce l’avvocato all’Ansa: “La famiglia, tutta la famiglia, chiede che si rispetti, in qualche modo, la riservatezza di ciascuno dei suoi componenti, la sofferenza anche che questa vicenda ha causato e sta causando e che si rispetti anche il legittimo silenzio che hanno deciso di mantenere in questo momento su questa vicenda”.

chiara-petrolini-interrogatorio-neonati-morti-parma Fonte foto: Facebook - Chiara Petrolini / ANSA
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