Neonata di 15 giorni morta improvvisamente all'ospedale di Palermo: familiari disperati, interviene la polizia

Tragedia a Palermo. Una bambina di appena 15 giorni è deceduta nella giornata di venerdì 7 aprile. La corsa dei genitori per raggiungere l’ospedale si è rivelata vana: la neonata è arrivata al pronto soccorso già morta. Sul caso sta indagando adesso la Procura per i minori.

• L'arrivo in ospedale e i momenti di tensione
• Le cause del decesso
• Un'altra morte all'ospedale dei Bambini

L’arrivo in ospedale e i momenti di tensione

E’ stata una corsa contro il tempo quella dei genitori della bambina di appena 15 giorni. Con l’auto, l’hanno portata al pronto soccorso dell’ospedale dei Bambini, il Giovanni Di Cristina di Palermo, ma per lei purtroppo non c’è stato nulla da fare. 

All’arrivo in ospedale in via dei Benedettini, la piccola era già deceduta. Forse, aveva perso la vita già durante il viaggio in macchina.

Un evento tragico che ha causato momenti di tensione sia fuori che all’interno della struttura sanitaria.

Comunicata la notizia del decesso ai genitori, è stato necessario l’intervento di alcune volanti di polizia per riportare la calma.

Le cause del decesso

Informata del decesso della neonata, la Procura per i minori indaga adesso per accertare quali siano state le cause della morte. Sul corpo della bambina, verrà disposta l’autopsia.

L’ipotesi più probabile, al momento, è che si sia trattato di un caso di “morte in culla”. Si tratta di una morte improvvisa e inspiegabile e rappresenta una delle cause principali di morte nel primo anno di vita.

Colpisce di frequente, infatti, i bambini al di sotto dell’anno di età e il periodo che va da 1 a 5 mesi è quello più rischioso.

Un’altra morte all’ospedale dei Bambini

Qualche mese prima, a inizio febbraio, un’altra bambina di appena 20 mesi era stata ricoverata all’ospedale dei Bambini in gravi condizioni.

Presa in cura all’ospedale, è emerso che la bambina fosse positiva alla marijuana. La piccola aveva iniziato a stare male a casa degli zii, che sono stati sentiti dall’arma, insieme ai genitori, per cercare di ricostruire le responsabilità di quanto successo.