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Navi russe nel Mediterraneo in aumento dall'inizio della guerra in Ucraina: l'allarme della Marina italiana

La Marina militare italiana spiega come l'atteggiamento della flotta russa si sia fatto molto aggressivo nel Mediterraneo

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Navi russe nel Mediterraneo, sale la tensione. A riferirlo è il Capo di Stato maggiore della Marina militare, Enrico Credendino, in audizione alla Commissione Difesa della Camera. Credendino ha spiegato che un simile scenario non lo si è mai visto nemmeno ai tempi della guerra fredda.

Credendino, flotta russa nel Mediterraneo: “Possibile rischio di incdente”

“Gli effetti immediati sulla nostra sicurezza della guerra in Ucraina si sono riverberati ancora una volta sul mare e sono l’aumento impressionante dei numeri della flotta russa nel Mediterraneo e nel Mar Nero a un livello che non si vedeva nemmeno ai tempi della guerra fredda”, ha spiegato il Capo di Stato maggiore.

“Il numero di navi russe nel Mediterraneo – ha proseguito – è aumentato, un numero alto che non è una minaccia diretta al territorio nazionale ma aumenta tantissimo la tensione. I russi hanno un atteggiamento aggressivo che non era usuale nel Mediterraneo e prima era evidente solo nel Baltico. Il rischio di incidente è possibile e quando c’è un incidente di questa natura non si sa mai dove si può andare a finire”.

Navi russe nel Mediterraneo.Fonte foto: ANSA

“C’è un atteggiamento aggressivo dei russi che prima non si vedeva nel Mediterraneo – ha aggiunto Credendino -. Abbiamo avuto l’occasione, per esempio, in cui una nave russa ha lanciato dei droni verso l’autorità americana che stava facendo attività in volo e una nostra nave si è interposta tra le due per essere pronta a tutelare gli arei americani”.

Atteggiamento aggressivo della Russia, Credendino: “Dobbiamo essere presenti in mare”

Secondo Credendino “quell’atteggiamento molto aggressivo chiede a noi di essere presenti in mare”, ha continuato il Capo di Stato maggiore, spiegando che “nel 2015 nel Mediterraneo c’era una nave russa che usava una piccola base in Siria a Tartus mentre oggi quella base in Siria è cresciuta e può ospitare molte navi”.

E ancora: “Dal 2015 a oggi il numero di navi nel Mediterraneo è aumentato, fino a qualche settimana fa avevamo 18 navi russe, 15 navi e tre sommergibili compreso uno balistico, dopo un anno di attività alcune di queste navi sono dovute rientrare in Russia ce ne sono una decina attualmente. Nel Mar Nero invece le navi sono 25″.

Marina militare italiana: “Il Mediterraneo è una zona molto turbolenta”

Credendino ha quindi ribadito che “l’aumento impressionante di navi della flotta russa nel Mediterraneo non è una minaccia diretta al territorio nazionale” ma “ci chiede e chiede agli alleati una maggiore presenza in nave. L’esigenza per noi è di essere presenti con una flotta navale bilanciata”.

“Il Mediterraneo – ha concluso Credendino – è una zona molto turbolenta, con una competizione continua tra stati rivieraschi per l’accesso alle risorse economiche e teatro di illeciti di varia natura, tra contrabbando, trafficanti di esseri umani. È necessario monitorarlo costantemente. C’è anche un problema di riarmo delle nazioni della sponda sud del Mediterraneo in termini navali come l’Algeria che compra navi da Italia, Francia e Germania, ma i sommergibili dotati di missili Kaliber li ha comprati dalla Russia”.

navi-russe Fonte foto: ANSA
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