Navi russe lanciano missili nel Mar Nero: "Esercitazioni". Ma gli Usa avvertono: "Vogliono attaccare i civili"
Le Forze di difesa ucraine hanno reso noto il lancio di missili in direzione Odessa, in quella che i russi definiscono una “esercitazione militare”
Il ministero della Difesa di Mosca ha annunciato di aver condotto una “esercitazione” militare nell’area nord-occidentale del Mar Nero, dove sono stati lanciati missili antinave per abbattere un bersaglio in mare. Secondo l’Ucraina però, l’obiettivo dei russi erano i terminal di grano di un’azienda agricola della regione di Odessa.
L’allarme sulle “esercitazioni” russe
Le Forze di difesa aerea ucraine, come annunciato dall’emittente statale ucraina Suspilne, hanno riferito del lancio di missili supersonici Onix che dal Mar Nero sono partiti in direzione di Odessa.
Secondo il ministero della Difesa russo, si è trattato di una “esercitazione” militare nell’area nord-occidentale del Mar Nero, con le navi della flotta russa che hanno sparato missili da crociera antinave “su un’imbarcazione bersaglio nella zona dell’esercitazione militare”, un’area nella quale qualsiasi mezzo o individuo è considerato come “potenziale nave militare”.
Un terminal di grano in fiamme nella regione di Odessa, colpito da un missile russo
Da Mosca hanno difatti comunicato che Mosca tutte le navi che si dirigono verso i porti ucraini lungo il Mar Nero verranno considerate come vettori di carichi militari, e i Paesi di bandiera di tali navi saranno considerati coinvolti nel conflitto ucraino dalla parte di Kiev.
La versione di Kiev
Differente è però l’analisi di quanto accaduto effettuata dall’Ucraina: “Nella notte i russi hanno sparato missili Kalibr da una portaerei nel Mar Nero, hanno colpito i terminal di grano di un’azienda agricola della regione di Odessa, distruggendo 120 tonnellate di cereali”.
Secondo le dichiarazioni giunte da Kiev, si tratterebbe del “quarto attacco alla regione di Odessa da parte di Mosca in una settimana”, aggiungendo che sue persone sono rimaste ferite nell’esplosione causata dai missili.
Il tutto dopo che la Russia non ha rinnovato l’accordo sul grano ucraino, con una decisione che ha portato a un drastico calo del traffico navale nel Mar Nero, con una diminuzione del 35% delle navi che cercano di prelevare carichi di grano dall’area.
L’intervento dell’Onu
Sull’argomento (e sull’atteggiamento delle navi russe) è intervenuta anche l’Onu, con le parole della sottosegretaria generale delle Nazioni Unite per gli affari politici, Rosemary DiCarlo, che ha definito le azioni “inaccettabili”.
L’obiettivo di Mosca sembra infatti quello di voler complicare l’accesso di Kiev al grano, intensificando gli attacchi contro le infrastrutture portuali e cerealicole ucraine e minacciando di colpire le navi civili nel Mar Nero.
A tal proposito, intervenendo al Consiglio di Sicurezza Onu, la sottosegretaria DiCarlo ha dichiarato: “Esortiamo con forza a trattenersi da qualsiasi ulteriore retorica o azione che potrebbe deteriorare la già pericolosa situazione”.