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Navi russe in Italia, quali sono quelle che possono entrare nei nostri porti e perché

Dal 16 aprile le navi russe non possono entrare nei porti italiani, ma ci sono delle eccezioni: qual è il motivo

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Battaglia navale nel Mediterraneo. Nelle scorse settimane sono state avvistate delle navi russe al largo delle coste della Calabria e della Sicilia, una portaerei americana (la Truman) ha addirittura attraccato prima a Trieste e poi a Napoli. Ma cosa ha stabilito il Governo italiano, in merito? I nostri porti sono chiusi alle navi russe, ma ci sono delle eccezioni. Ecco quali sono quelle che possono entrare, e perché.

Cosa dice il documento che vieta alle navi russi l’accesso ai porti italiani

A vietare l’ingresso delle navi russe nei porti italiani è una circolare del Comando generale delle Capitanerie di porto, che recepisce il regolamento Ue dell’8 aprile sulle misure restrittive nei confronti della Russia.

Nel documento dell’Ue è stato inserito un articolo che vieta l’accesso ai porti nazionali alle navi battenti bandiera russa dal 16 aprile 2022.

nave russaFonte foto: ANSA
Una nave russa in Crimea (foto di archivio)

Una misura estesa anche nei confronti delle navi che abbiano cambiato la propria bandiera, da russa a qualsiasi altra nazionalità, dopo il 24 febbraio 2022.

Ingresso libero per le navi in difficoltà

Le navi russe ancorate nei porti italiani prima del 16 aprile 2022 hanno avuto il tempo di restarvi fino al completamento delle proprie attività commerciali (in quella data, però, non risultavano esservene).

Ma c’è una eccezione ancora più evidente: il divieto non si applica alle navi russe che hanno bisogno di assistenza alla ricerca di riparo, di uno scalo di emergenza in un porto per motivi di sicurezza marittima, o per salvare vite in mare”.

Quali sono le eccezioni per il commercio

Inoltre, le autorità competenti possono autorizzare una nave russa ad attraccare in un porto “alle condizioni che ritengono appropriate”, se è necessario per “l’acquisto, l’importazione o il trasporto nell’Unione di gas naturale e petrolio, compresi i prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, titanio, alluminio, rame, nichel, palladio, minerali di ferro, nonché taluni prodotti chimici e ferrosi elencati”, e anche “l’acquisto, l’importazione o il trasporto di prodotti farmaceutici, medici, agricoli e alimentari, compreso il frumento e i fertilizzanti la cui importazione, il cui acquisto e il cui trasporto sono consentiti ai sensi della presente decisione”, e ancora “scopi umanitari”, “il trasporto di combustibile nucleare e altri beni strettamente necessari al funzionamento delle capacità nucleari civili” oppure “l’acquisto, l’importazione o il trasporto nell’Unione di carbone e altri combustibili fossili solidi”.

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