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Naufragio del veliero Bayesian, parla una testimone: "Alle 21:30 c'era una festa ma si vedevano lampi e tuoni"

Una testimone racconta le ultime ore di vita del Bayesian prima del naufragio: "C'era una festa a bordo, non mi spiego come non si siano accorti"

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Le dinamiche del naufragio del veliero Bayesian possono essere ricostruite anche dalla testimonianza di una donna. La sera prima della tragedia, infatti, la donna poteva vedere l’imbarcazione che ancora pulsava di vita, con i passeggeri e l’equipaggio che festeggiavano in mezzo al mare. Un dettaglio, però, preannunciava ciò che sarebbe successo qualche ora dopo.

Naufragio Bayesian, parla una testimone

Il 26 agosto Giornale di Sicilia ha ricevuto la testimonianza di una donna che la sera di domenica 18 agosto ha assistito a uno degli ultimi istanti di vita del Bayesian, il veliero che si è inabissato dopo essere stato raggiunto da una violenta tempesta nel mare di Sicilia.

La donna ha riferito che intorno alle 21:30 di quella sera il mare era limpido, ma in lontananza si potevano già vedere lampi e si riuscivano ad avvertire i tuoni.

naufragio bayesian veliero testimoneFonte foto: ANSA
Un’immagine dei vigili del fuoco durante le operazioni di recupero dei dispersi. Una testimone ha raccontato le ultime ore del veliero Bayesian prima del naufragio, quando a bordo si stava tenendo una festa

La testimone ha inviato alcune foto alla redazione del Giornale di Sicilia. Agli autori racconta che alle 21:30 vedeva la barca da Solunto (Palermo) – “abbiamo notato questa meravigliosa barca a vela” – e che sebbene il mare fosse calmo, dal cielo era evidente la minaccia di una tempesta.

Sul Bayesian era “tutto acceso come se stessero facendo una festa a bordo”. Nelle ore successive le condizioni meteo erano notevolmente peggiorate, fino a quando “verso mezzanotte si è alzato pure il vento che stava diventando sempre più forte”. Per le persone a terra “era evidente che stava arrivando maltempo”, riferisce la donna, che non si spiega “come dalla nave non si siano accorti di tutto quello che stava accadendo”.

Le indagini sul comandante James Cutfield

Il comandante James Cutfield, neozelandese di 50 anni, è stato ascoltato per due volte dalla Procura di Termini Imerese. Al momento risulta indagato per omicidionaufragio, entrambi a carattere colposo. Si tratta di un atto dovuto, necessario alla Procura per conferire gli incarichi per le autopsie delle vittime del naufragio.

Ritornando alla testimone che ha contattato Giornale di Sicilia, tra i tanti interrogativi sul caso si ripropone quello sulle condizioni meteo e sulle previsioni dell’area interessata. Specialmente, gli investigatori cercano di capire se sia vero che non ci fosse un’allerta meteo per quella notte. Cutfield ha riferito di non essersi preoccupato in tal senso, in quanto un’allerta su un’eventuale burrasca non sarebbe mai arrivata.

Come riporta Corriere della sera, il dato è confermato da Raffaele Macauda, comandante della capitaneria di porto di Palermo che ha riferito:

Il Meteomar di quel giorno, dalla mezzanotte del 19 agosto fino alle dodici ore successive, prevedeva nella zona isolati temporali e visibilità buona. Ciò significa che, al di là di eventi estremi, non c’erano avvisi di burrasca.

Per la Procura è stato “un evento repentino e improvviso”

Durante la conferenza stampa il pm Raffaele Cammarano ha spiegato ai giornalisti che la tragedia si è consumata per “un evento repentino e improvviso”.

Di diverso avviso sono i pescatori di Porticello, che al Corriere della sera riferiscono: “Non ci saranno stati avvisi ma a mezzanotte già si capiva che stava arrivando qualcosa di brutto“. Secondo il loro racconto, verso la mezzanotte il cielo “era tutto un lampeggiare” al punto che “nessuno di noi è uscito in mare”.

bayesian-veliero-testimone-naufragio Fonte foto: ANSA
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