Naufragio Bayesian, per il costruttore sono state violate delle procedure ed è certo: "Potevano salvarsi"
Il costruttore del Bayesian parla del naufragio sostenendo che senza una lunga catena di errori umani le vittime avrebbero potuto essere salvate
Secondo il costruttore del Bayesian la causa del naufragio avvenuto a Porticello, alle porte di Palermo, sarebbe da imputare all’errore umano: il portellone non sarebbe stato chiuso correttamente e ciò, con il mare agitato, avrebbe dato il via all’imbarco di acqua che avrebbe poi portato all’affondamento dello yacht. Ma non solo.
- Parla il costruttore del Bayesian
- Per il comandante il portellone era chiuso
- Tre possibili errori secondo il costruttore
Parla il costruttore del Bayesian
“Dall’analisi dei terribili 16 minuti di quella notte riteniamo che l’acqua” che ha affondato il Bayesian “sia entrata dal portellone” di poppa.
A parlare è Giovanni Costantino, amministratore delegato di Italian Sea Group, la società che ha rilevato il gruppo Perini, che ha costruito lo yacht.
Il Bayesian.
Il manager ha dato la sua versione nel corso della trasmissione Cinque minuti condotta da Bruno Vespa su Rai 1 nella puntata di martedì 10 settembre.
16 minuti. Tanto è durato il naufragio del Bayesian a 700 metri da Porticello. In quei 16 minuti morirono 7 persone, fra le quali il magnate britannico Mike Lynch. Lo yacht apparteneva a una società intestata alla moglie.
Uno dei nodi fondamentali che dovrà sciogliere la magistratura riguarda proprio il portellone. Potrebbe essere l’elemento principale di una serie di errori che ha portato all’inabissamento del Bayesian.
Per il comandante il portellone era chiuso
Portellone che secondo James Cutfield, comandante del Bayesian, era stato invece ben chiuso. Anche Cutfield, che attualmente si trova a Maiorca, è stato sentito nel corso della trasmissione di Vespa.
Tre possibili errori secondo il costruttore
Secondo il manager Giovanni Costantino l’equipaggio del Bayesian avrebbe commesso almeno tre errori fondamentali.
Prima di tutto non avrebbe tenuto conto del fatto che si stava avvicinando una tempesta: “La perturbazione in arrivo era chiaramente visibile e leggibile; significativo che i pescatori abbiano letto la situazione e non siano usciti in mare”.
Poi c’è il nodo, fondamentale, del portellone: “Si sarebbe dovuta preparare la nave chiudendo, blindando la stessa. Era inaffondabile. Se in quella nave non fosse entrata acqua, non avrebbe avuto alcun tipo di problema”.
Poi un’ulteriore accusa alla professionalità dell’equipaggio: probabilmente, sostiene Costantino, “l’equipaggio non si è coordinato, non si è adeguatamente preparato, era distratto e non pronto a intervenire, tante le motivazioni per cui non si è operato nel modo giusto, nella sequenza giusta, nella tempestività giusta. Non hanno considerato le persone che erano giù. Non hanno seguito le procedure giuste e sette persone sono rimaste bloccate”.
Costantino si dice certo che in mancanza di tale catena di errori umani, le vittime del Bayesian avrebbero potuto salvarsi.