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Nato, cos'è e quali sono i suoi poteri

La Nato è un’organizzazione internazionale, al suo interno ci sono 30 stati che collaborano per la “difesa collettiva”. Tutto quello che c’è da sapere

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Nato sta per “North Atlantic Treaty Organization” ed è l’Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord. Al suo interno ci sono 30 Stati membri che collaborano per la “difesa collettiva”. Il trattato che la istituisce risale al 4 aprile 1949, ma l’entrata in vigore avviene il 24 agosto dello stesso anno. Dal 2017 la sua sede è a Bruxelles.

Nasce dalla percezione che il mondo occidentale – Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Italia, Germania, Norvegia, Francia e altri – possa avere tensioni con l’Unione Sovietica e i suoi Paesi satelliti dopo la fine della seconda guerra mondiale. Il timore è che i vincitori del conflitto non si accontentino e abbiano altre mire espansionistiche per l’affermazione del comunismo. La Nato risponde a un’alleanza con fini difensivi, per poter reagire “come un sol uomo” in caso di attacco.

Nato, i Paesi fondatori

I Paesi che aderiscono alla Nato inizialmente, e che quindi sono responsabili della sua istituzione sono: Stati Uniti, Canada, Danimarca, Regno Unito, Portogallo, Paesi Bassi, Norvegia, Lussemburgo, Italia, Belgio, Francia e Islanda.

L’articolo 5 dello statuto è emblematico rispetto all’obiettivo con cui nasce l’organizzazione: “Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall’articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l’uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell’area Nord Atlantica”.

L’Unione Sovietica non vede di buon occhio l’alleanza e, nel 1995, ne fonda una contrapposta: il Patto di Varsavia, a cui aderiscono anche Albania, Bulgaria, Ungheria, Germania Est, Cecoslovacchia, Romania e Polonia. Viene sciolto nel 1991.

I principi generali della Nato

I principi generali della Nato cambiano nel tempo, adattandosi alla situazione geopolitica che muta continuamente. Ad oggi possono essere riassunti in cinque punti cardine:

  • Le decisioni vengono prese secondo il principio del consenso unanime;
  • Ogni Stato membro contribuisce alle capacità militari dell’organizzazione secondo il principio di volontarietà e le truppe sono sotto il comando della nazione che le mette a disposizione. Vengono assegnate alla Nato, sotto un suo comandante, solo se necessario e secondo un “piano operativo”, approvato dal “Comando strategico”. La nazione di riferimento, per verificarne l’osservanza, mantiene nell’area delle operazioni un Rappresentante Nazionale di alto livello (SNR);
  • I costi vengono suddivisi in base al Pil di ogni Stato membro;
  • Nessuna attività inizia senza una consultazione ad hoc, che non si basa su votazioni ma sul silenzio-assenso;
  • Tutti i Paesi che fanno parte della Nato hanno la stessa importanza e lo stesso peso nell’ambito di negoziazioni: il veto di qualsiasi alleato può impedire il raggiungimento del consenso.

Nato, l’organizzazione

La Nato ha una doppia struttura: una politica e una militare. La seconda è subordinata alla prima, che è espressione diretta della volontà dei Paesi membri. Tutti e 30 gli Stati che attualmente fanno parte dell’organizzazione hanno una delegazione alla sede centrale, a Bruxelles.

La struttura politica

Comprende il Consiglio del Nord Atlantico, composto dai Rappresentanti permanenti, che si riunisce una volta a settimana per prendere le decisioni politiche più importanti. All’occorrenza vengono convocati i ministri degli Esteri, della Difesa o i Capi di Stato e di Governo.

Dopodiché c’è l’Assemblea parlamentare, formata dai legislatori dei parlamenti dei Paesi membri, integrati da quelli di 13 Stati associati. È una struttura parallela, ma staccata dalla Nato e discute di temi relativi alla sicurezza e alla difesa.

Infine c’è il Segretario generale, eletto tra i Paesi europei aderenti all’organizzazione, che presiede il Consiglio e rappresenta la Nato a livello internazionale. Questa figura è affiancata dal Vicesegretario generale.

La struttura militare

È composta da diversi comandi con sede nei vari Paesi membri. Al vertice c’è il Comitato militare (con sede a Bruxelles), guidato da un ufficiale generale che ricopre il ruolo di presidente e costituito dai rappresentanti militari degli Stati aderenti alla Nato. Decide le linee strategiche militari e conduce gli affari militari dell’Alleanza.

Dal Comitato militare dipendono lo Stato maggiore militare internazionale, responsabile dell’amministrazione degli enti militari; il Comando alleato della trasformazione, dal quale dipende la redazione delle strategie future e dell’elaborazione della dottrina operativa, logistica e addestrativa della Nato; e il Comando alleato delle operazioni, responsabile delle attività di comando sulle forze Nato impiegate in operazioni, nonché in capo agli enti territoriali dislocati in Europa.

Nato, modalità di adesione

Alla Nato si può accedere solo previa approvazione da parte di tutti i Paesi membri: “I membri possono invitare previo consenso unanime qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell’area nord-atlantica ad aderire a questo trattato. Qualsiasi Stato così invitato può diventare un membro dell’organizzazione depositando il proprio atto di adesione al Governo degli Stati Uniti d’America. Il Governo degli Stati Uniti d’America informerà ciascun membro del deposito di tale atto di adesione”.

I Paesi che vogliono aderire devono seguire il cosiddetto MAP, Piano d’azione per l’adesione, introdotto nel 1999. Prevede la presentazione di un rapporto annuale sui progressi fatti nel raggiungimento dei criteri stabiliti. La Nato poi valuta e risponde con eventuali suggerimenti.

È previsto che entrino nel MAP, Paesi per i quali le relazioni sono ancora in corso, Bosnia ed Erzegovina, Svezia e Finlandia, Georgia. Un altro processo di pre-adesione, previsto prima del MAP, è il dialogo intensificato. In questa fase si trovano Ucraina, Georgia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia.

Gli Stati membri

Quali Paesi fanno parte della Nato? Attualmente sono 30. Oltre ai già citati 12 Paesi fondatori, il primo allargamento vede l’adesione di Grecia e Turchia nel 1952. Tre anni dopo aderisce la Germania, mentre l’ingresso nella Nato della Spagna risale al 1982. Il quarto allargamento è del 1999 con Polonia, Repubblica Ceca e Ungheria.

Nel 2004 aderiscono invece le seguenti nazioni: Bulgaria, Estonia, Lettonia e Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. Cinque anni dopo è il turno dell’Albania e della Croazia. Mentre diventano Stati membri il Montenegro nel 2017 e la Macedonia del Nord nel 2020.

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nato Fonte foto: ANSA
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