Nato, al via le esercitazioni militari nel Mar Baltico: quanto durano e chi vi partecipa
Prendono il via le esercitazioni militari della Nato nel Baltico: oltre dieci giorni di prove tattiche con migliaia di soldati e un centinaio di mezzi
Ai nastri di partenza nel Mar Baltico le esercitazioni militari Baltops della Nato: ne prenderanno parte per dodici giorni, dal 5 giugno fino al 17 giugno, 16 Paesi. Si tratta di 14 Stati membri dell’alleanza occidentale più i due partner che hanno recentemente presentato la domanda di adesione, Finlandia e Svezia.
- Al via le esercitazioni Nato nel Baltico: tutti i dettagli
- L'obiettivo dell'operazione Baltops
- La mossa degli Usa: schierata la Uss Kearsarge
- La Russia monitora la situazione nel Baltico
Al via le esercitazioni Nato nel Baltico: tutti i dettagli
L’operazione Baltops è tra le più importanti esercitazioni che si svolgono nel Nord Europa. Quest’anno prende il via a Stoccolma, in occasione dei 500 anni della Marina svedese.
Le manovre militari iniziano nel Mar Baltico e nello spazio aereo di tutta la regione, per poi concludersi in Germania.
Due aerei militari durante le esercitazioni Baltops del 2019
Complessivamente insieme a Svezia e Finlandia, partecipano Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Estonia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti.
L’obiettivo dell’operazione Baltops
L’obiettivo della Nato con le nuove manovre tattiche è quello di testare la capacità di difesa collettiva nell’Europa settentrionale e allo stesso tempo mettere alla prova una politica di deterrenza.
Con tale fine, le esercitazioni vedranno l’impiego di un centinaio di navi e aerei di varie classi, oltre che di veicoli blindati, con il coinvolgimento di oltre 4000 militari.
La mossa degli Usa: schierata la Uss Kearsarge
Tra i mezzi utilizzati nell’operazione Baltops gli Stati Uniti hanno messo in campo anche la gigantesca nave d’assalto anfibia Uss Kearsarge, capace di ospitare ben 26 aerei da guerra e 2400 tra soldati e marines.
La decisione di schierare il famigerato vascello nel Mar Baltico arriva dopo la promessa di Biden di garantire la sicurezza di Svezia e Finlandia nel periodo compreso fra la loro richiesta di entrare nella Nato e la loro accettazione, su cui al momento incombe ancora il veto della Turchia.
Ma non solo: la mossa degli Usa vorrebbe anche dimostrare alla Russia, come deterrente, le capacità delle sue forze armate. Nel caso in cui i due Paesi scandinavi dovessero ottenere il via libera all’adesione all’alleanza occidentale, la Nato avrebbe infatti la sua presenza definitiva nel Baltico insieme all’esercito di Mosca, che ha già una sua flotta.
La Russia monitora la situazione nel Baltico
Secondo il capo di Stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, Mark Milley, la permanenza dell’alleanza nell’area baltica “militarmente parlando, da una prospettiva russa sarà molto problematica”.
Intanto Putin continua a monitorare con particolare attenzione la situazione. Poche settimane fa il capo del Cremlino aveva già minacciato possibili reazioni all’espansione delle infrastrutture militari della Nato a Nord-Est.
Secondo Mosca gli Usa utilizzano l’alleanza occidentale “come strumento della politica estera in modo aggressivo e persistente“.