Natale e Covid: pranzi e cene coi parenti a una sola condizione
Secondo il virologo Giovanni Di Perri, a Natale si potranno fare i pranzi e le cene con i parenti a una sola condizione
Tutta Italia si interroga come sarà il Natale 2020 alla luce dell’emergenza coronavirus che, in Italia, ha causato nella giornata di giovedì 12 novembre 37.978 nuovi casi e 636 decessi. Il virologo Giovanni Di Perri, responsabile Malattie Infettive dell’Ospedale “Amedeo di Savoia” di Torino, ha spiegato a ‘La Stampa’ perché sono vivamente sconsigliati i pranzi e le cene di Natale con i parenti.
L’esperto ha esordito così: “Può darsi che per Natale si sia nella fase discendente della curva e che ci possa essere una minore circolazione del coronavirus”.
Poi ha aggiunto: “Se proprio uno deve incontrarsi con gli altri, cosa che io sconsiglierei, quello che è possibile fare è avere accesso a un tampone rapido nelle immediatezze che precedono l’incontro e, se negativi, procedere all’incontro. Altrimenti, senza sapere la situazione degli altri, è assolutamente sconsigliato e spero diventi proibito“.
Ancora Di Perri: “All’interno di un locale chiuso, come una stanza, un eventuale soggetto col virus immette continuamente nell’aria che tutti condividono”.
Il virologo ha anche detto: “La migliore cosa è fare un test rapido antigenico e presentarsi all’incontro con la certezza di non essere un diffusore. Il test rapido è meno sensibile del tampone, ma è sempre positivo in caso di quantità di virus medie o alte e ciò significa che il test è capace di identificare i diffusori“.
La chiosa finale: “Lasciare le finestre aperte è meglio che niente, ma io sconsiglio di incontrarsi perché rischiamo di replicare la situazione dei rientri dalle vacanze estive. Per uscire il prima possibile da questa situazione c’è bisogno che questo venga assolutamente proibito”.
Come sarà il Natale 2020: cosa ha detto Sandra Zampa
Ospite di ‘Otto e mezzo’ su La7, la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa ha parlato proprio del Natale 2020 ai tempi del Covid: “Si metteranno dei limiti alla larghezza dell’incontro familiare. Io credo non si potrà andare oltre i parenti di primo grado. Non posso immaginare cenoni, feste nelle piazze e così via. Ci prepariamo a un Natale non solitario, ma ben diverso da quello che abbiamo conosciuto”.