Napoli, operatore sanitario aggredito con pugni e gomitate per aver eseguito il tampone su una paziente
Un operatore socio sanitario è stato aggredito per aver effettuato il tampone su una paziente. Ecco cos'è successo
Sarebbe la 50esima volta in cui un operatore sanitario viene aggredito mentre svolge il suo lavoro. La denuncia arriva dall’associazione no-profit Nessuno Tocchi Ippocrate, che su Facebook riporta un episodio di violenza avvenuto durante il fine settimana a Napoli.
- Napoli, operatore socio sanitario aggredito: cos'è successo
- Il consigliere Borrelli: "Ospedali campani come trincee"
- Un'altra aggressione ad Acerra
Napoli, operatore socio sanitario aggredito: cos’è successo
Nessuno Tocchi Ippocrate ha riportato l’episodio su Facebook.
“In mattinata giungono presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale del Mare due uomini urlando e richiedendo assistenza per la madre in preda ad una verosimile colica renale. Subito accorre il personale di accettazione Triage che prende in carico la paziente, la fa accomodare su sedia a rotelle e la conduce nel locale dedicato all’esecuzione del tampone rapido obbligatorio per accedere alla visita”.
Una normale procedura da protocollo anti Covid, però, degenera in una vera e propria aggressione. La nota pubblicata dall’associazione continua:
“I figli della signora reagiscono in malo modo, inveendo ed aggredendo verbalmente il personale perché ritenevano ingiusto dover fare il tampone prima di accedere alle cure. Incuranti delle spiegazioni dei sanitari, colpiscono un operatore socio sanitario con pugni e gomitate. A quel punto si assicura la signora alla cura del personale di accettazione e si contattano le forze dell’ordine dopo insulti ed altre minacce varie”.
Il consigliere Borrelli: “Ospedali campani come trincee”
Il consigliere comunale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, sempre attivo sui social per denunciare i problemi del territorio, ha commentato la vicenda con queste parole:
“Lo ribadiamo da anni, gli ospedali campani sono trincee. Gli operatori e i medici sono lasciati sostanzialmente soli, con pochissime tutele, a dover lottare ogni giorno con orde di pazienti e familiari sempre più agitati e aggressivi”.
Ancora: “C’è bisogno di tempestività assoluta per bloccare coloro che con la violenza cercano di prevaricare gli altri mettendo a rischio l’incolumità degli operatori sanitari e degli altri pazienti. Per chi si macchia di tali reati servono condanne pesanti e certe. Bisogna tutelare chi ogni giorno lavora per salvarci la vita”.
Un’altra aggressione ad Acerra
Analogamente a quanto accaduto a Fidenza il 20 settembre, nelle stesse ore in cui l’operatore socio sanitario veniva aggredito all’Ospedale del Mare, ad Acerra l’accettazione di Villa dei Fiori è stata vandalizzata da un padre che chiedeva una visita per il figlio.
L’uomo, in un raptus di rabbia, ha sferrato un pugno sul vetro dell’accettazione, frantumandolo.