Napoli: gli rubano il motorino ma lui lo localizza e fa trovare ai poliziotti una centrale di veicoli rubati
Seguendo un motorino rubato, i poliziotti hanno trovato una centrale di smontaggio di motocicli rubati
Da un semplice furto ad un vero e proprio colpo al furto di auto. A Napoli la segnalazione di un motorino rubato ha portato a scoprire un garage che fungeva da centrale di veicoli rubati. Qui venivano smontati per rivenderne le parti. Sul luogo rinvenute anche armi e un falso distintivo dei carabinieri.
Il furto e la segnalazione
Sembrava un semplice caso di furto di motorino, quello segnalato ai carabinieri del commissariato di San Carlo Arena.
Intervenuti in vico Sant’Eframo Vecchio però, hanno costatato che l’uomo che aveva subito il furto, aveva preso contromisure contro questa evenienza.
Era infatti stato in grado di individuare dove fosse finito il suo mezzo, localizzandolo proprio nella zona in cui ha chiamato i carabinieri.
La centrale di veicoli rubati
Gli agenti, seguendo le indicazioni della vittima del furto, capiscono che il mezzo si trova in un garage poco lontano, che è però chiuso.
Con l’aiuto dei vigili del fuoco, gli agenti riescono a forzare la saracinesca e ad entrare. Il motorino è effettivamente all’interno, ma ormai smontato e con molti pezzi assenti.
I carabinieri iniziano quindi ad indagare, e individuano un altro garage sospetto, immediatamente adiacente a quello aperto. Risulta di proprietà di un uomo napoletano di 49 anni, e al suo interno si trovano altri pezzi di ciclomotori, alcuni combacianti con quella assenti dal motorino rubato.
Armi e distintivi falsi nel garage
Nei due garage non sono state ritrovate soltanto parti meccaniche di motorini però. I carabinieri hanno rinvenuto anche alcune armi non dichiarate, nascoste nel bagno dello stesso locale.
Si tratta di una pistola a salve calibro 8, a cui è stato tolto il tappo rosso obbligatorio che segnala la ridotta pericolosità dell’arma. Un’altra arma simile, con con 4 cartucce, è stata rinvenuta avvolta in dei tovaglioli, vicino a proiettili calibro 7,65.
Tra le armi i carabinieri hanno trovato anche un distintivo falso, che riportava la scritta “Ministero della Difesa – Carabinieri”, sequestrato insieme alle pistole.
Infine, grazie all’aiuto di alcuni tecnici dell’Enel, è stato possibile costatare che entrambi i garage erano connessi illegalmente alla rete pubblica di distribuzione dell’elettricità.