Muore a 20 anni per un colpo di pistola a Piacenza: indagato fratello 18enne, ma per la difesa è un incidente
Secondo la difesa, la vittima teneva in mano la pistola ed è stata colpita da un proiettile sparato accidentalmente. Si attende l'autopsia
Misterioso e tragico omicidio a Ponte dell’Olio. Un 20enne di origine albanese, Enrico Aliaj, è morto il 3 giugno dopo essere stato raggiunto da colpi di pistola, sparati dal fratello di 18 anni. Il ragazzo è adesso indagato con l’accusa di omicidio volontario, ma secondo la difesa si sarebbe trattato di un terribile incidente.
La vicenda
Nel tardo pomeriggio del 3 giugno, in un’abitazione di via Rossi a Ponte dell’Olio, in provincia di Piacenza, gli agenti delle forze dell’ordine hanno trovato Enrico Aliaj in una pozza di sangue.
Il ragazzo si trovava insieme al fratello più piccolo e un amico nell’abitazione che condividevano insieme ai genitori e la sorella.
Il comune di Ponte Dell’Olio, in provincia di Piacenza, dove è avvenuto il delitto
A contattare il 112 sono stati alcuni vicini, allarmati dallo sparo che hanno sentito provenire dall’appartamento.
Una volta arrivati sul posto, i carabinieri hanno, però, faticato a entrare nell’abitazione, dove il fratello della vittima si era barricato. Dopo una lunga trattativa, a notte fonda avrebbe aperto la porta e si sarebbe consegnato agli agenti.
I soccorsi del 118 hanno tentato di salvare la vita del 20enne, che è però deceduto durante il viaggio verso il campo sportivo del paese, dove si trovava l’eliambulanza. Inutili i tentativi di rianimazione.
L’interrogatorio
Il fratello della vittima, iscritto nel registro degli indagati, è stato interrogato dal procuratore nella Caserma del Comando Provinciale dei Carabinieri di Piacenza.
Secondo il suo avvocato difensore, Fabio Callegari, “ha risposto spontaneamente a tutte le domande del pubblico ministero”, come riportato dal Corriere della Sera, e ha raccontato la sua versione dell’accaduto.
Il 18enne avrebbe spiegato che “suo fratello stava maneggiando una pistola dalla quale sarebbe accidentalmente partito il colpo che lo avrebbe ferito. Ha quindi immediatamente dato l’allarme per far intervenire i soccorsi e si sarebbe immediatamente messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria”.
La tesi della difesa è, quindi, che si sia trattato di un fatale incidente.
Le indagini sul caso
Al momento della tragedia, nella casa si trovava anche un amico, che inizialmente si era allontanato ma che è stato poi individuato dagli agenti. Ancora da chiarire quale sia stato il suo ruolo nella vicenda e perché si è allontanato dall’abitazione.
Continuano intanto le indagini dei carabinieri, che sono tornati sul luogo del delitto, anche per raccogliere testimonianze di amici e vicini di casa.
Sembra che l’arma del delitto non fosse detenuta legalmente, dato che nessuno in famiglia l’aveva dichiarata. Sulla questione, il legale del giovane si è limitato a dire che “su questo punto ci sono ancora in corso accertamenti medico-legali”.
Sul corpo del 20enne verrà anche effettuata un’autopsia nei prossimi giorni, per avere più elementi sulla traiettoria del proiettile.