Mottarone, diffuso il video integrale: scoppia l'ira sui social
Strage Mottarone: diffuso il video della cabina che viaggia a velocità folle prima di schiantarsi contro un pilone
Divulgato il video della tragedia della Funivia del Mottarone, in cui nella mattinata di domenica 23 maggio hanno perso la vita 14 persone, dopo che la cabina n.3, spezzatosi il cavo che la trainava, ha iniziato a viaggiare all’indietro a velocità folle, senza essere bloccata dai freni fuori uso per via del “forchettone” .
Dalle immagini, pubblicate dal Tg3, si nota la cabina arrivare praticamente a destinazione. Ed è proprio in quel momento che la fune cede e da avvio al drammatico incidente. Un viaggio terrificante lungo circa 300 metri e durato una manciata di infernali secondi, fino all’epilogo tragico contro un pilone della struttura della stessa funivia. Il filmato è stato registrato da due telecamere di sorveglianza della stazione a monte dell’impianto.
I due video, uno ripreso dall’esterno della stazione, l’altro dall’interno, sono agli atti dell’inchiesta che sta svolgendo la Procura della Repubblica di Verbania. Nel registro degli indagati ci sono tre persone su cui pendono le accuse di omicidio colposo plurimo, lesioni gravissime e disastro dovuto a rimozione di sistemi di sicurezza. Trattasi del titolare delle Ferrovie del Mottarone, Luigi Nerini, il capo servizio Gabriele Tadini (per ora unica persona in custodia cautelare agli arresti domiciliari) e il direttore di esercizio dell’impianto, Enrico Perocchio.
Ira social: “Che senso ha trasmettere questo video?”
Sui social, tantissimi gli utenti che non hanno apprezzato la scelta del Tg3 di divulgare il video integrale della tragedia. “Ma il senso di trasmettere un video del genere?”; “Pessima cosa del Tg3 condividere interamente il video sul profilo”; “Il video della funivia che precipita? Anche no grazie, non lo guarderò”; “Mi aspetto che venga ritirato. Che pena”. Sono solo alcuni dei tweet – seguiti da molti altri – che hanno trovato poco azzeccata la decisione di trasmettere il video in forma integrale.
Su Twitter si legge ancora: “Perché mostrare il video degli ultimi istanti di 14 esseri umani?”.
E poi: “Perché mostrare quel video? Cosa aggiunge, cosa racconta che già non sia stato ampiamente e non sempre garbatamente raccontato”.
Un altro tweet recita: “Questa cosa che ve la sentite di guardare la gente che muore io non la capirò mai”.
Video Mottarone: le reazioni di politici e giornalisti
Enrico Borghi del Pd ha scritto su ‘Twitter’: “Sono sconcertato dalla diffusione delle immagini del drammatico incidente della Funivia del #mottarone . Lo dico da parlamentare,da uomo originario di quei luoghi e da privato cittadino. Il dolore delle persone va rispettato, mentre in questa società lo trasformiamo in show. No!”.
Questo il tweet di Laura Garavini di Italia Viva: “Trasmettere le immagini del Mottarone vuol dire calpestare la memoria delle vittime e il dolore dei familiari. È un’offesa all’informazione di cui la Rai non può essere complice. Invito tutti a non aprire quel video. Oggi e sempre, fermiamo noi per primi la tv del dolore”.
Il giornalista Clemente Mimum ha commentato: “Ho visto e rivisto i 52 secondi dei due filmati della tragedia di Mottarone. Impossibile non rimanere sconvolti e pensare al terrore che hanno vissuto le 14 vittime. Chissà se qualcuno pagherà?
Il commento di Mario Calabresi: “Un tempo, grazie al cielo, non esistevano telecamere ad ogni angolo di strada e così non sono cresciuto con un’immagine fissa negli occhi. Penso allo strazio di chi rivivrà in continuo l’ultimo attimo di vita di una persona amata. #mottarone”.
Strage Mottarone, unico sopravvissuto il piccolo Eitan: come sta il bimbo
Unico superstite della strage del Mottarone è il piccolo Eitan, 5 anni, che “migliora ed è con la sua famiglia”. “Ed è giusto che la sua famiglia si occupi di lui mentre noi ci occupiamo degli aspetti tecnici di questa vicenda. Abbiamo l’esigenza di accertare quanto prima e nel miglior modo possibile quanto è accaduto”. Così Armando Simbari, legale che segue la vicenda processuale per il piccolo e la sua famiglia.
Il bimbo giovedì scorso è stato dimesso dall’ospedale. Prima di entrare in Procura a Verbania il legale ha aggiunto che “è necessario scandagliare tutti i profili, dalla dinamica dell’incidente, alla gestione e manutenzione della funivia”.