Morto Robert Blake, interpretò Tony Baretta in tv: la carriera e il processo per uxoricidio da cui fu assolto
Addio all'attore Robert Blake, scomparso all'età di 89 anni a causa di una malattia cardiaca
L’attore Robert Blake, al secolo Michael James Gubitosi, è morto all’età di 89 anni. Secondo i media americani a causare il decesso del divo è stata una malattia cardiaca.
- Il successo nelle vesti del personaggio Tony Baretta
- I premi vinti
- Il processo per l'omicidio della moglie e l'assoluzione
Il successo nelle vesti del personaggio Tony Baretta
Blake era famoso per aver vestito i panni del detective Tony Baretta nell’omonima serie tv, in onda negli anni ‘70. La sua carriera ha subito un arresto nel 2001, quando è morte sua moglie, Bonny Lee Bakley, uccisa in un parcheggio di Los Angeles nel 2001.
Per quel delitto l’attore era stato processato con l’accusa di omicidio prima di essere assolto.
Un’immagine di Robert Blake durante il processo da cui è stato assolto
I premi vinti
Oltre a “Baretta”, per la quale ha vinto un Emmy Award e un Golden Globe, Blake nella sua lunga carriera ha recitato in numerose altre opere di successo, a partire dall’esordio nella serie “Simpatiche canaglie”. L’ultimo film girato è stato “Strade perdute” di David Lynch nel 1997.
Il processo per l’omicidio della moglie e l’assoluzione
Il 18 aprile 2002, Blake finì in manette con l’accusa di uxoricidio: l’arresto venne compiuto in diretta televisiva, mentre l’attore si trovava a casa della sorella.
Assieme a lui venne arrestato un uomo che faceva parte delle sue due guardie del corpo, anch’egli accusato di aver preso parte al crimine: secondo l’accusa, Blake aveva agito contro la moglie per porre fine ad un matrimonio in cui era stato coinvolto contro la sua volontà.
La svolta delle indagini per il LAPD era avvenuta quando un ex stuntman, Ronald “Duffy” Hambleton, aveva accettato di testimoniare contro l’attore (supportato da un socio, Gary McLarty), sostenendo che Blake aveva tentato di convincerlo ad assassinare la Bakley.
Durante il processo, la difesa di Blake scoprì che le parole dello stuntman nascondevano una promessa di assoluzione per i suoi precedenti reati in cambio di una testimonianza contro l’attore. Di conseguenza l’attore fu assolto.