Morto il principe Amedeo di Savoia-Aosta. La vita e la carriera
In un comunicato, la famiglia Savoia ha annunciato la morte del principe Amedeo, duca di Savoia e duca d'Aosta
Il principe Amedeo di Savoia, noto anche con i titoli di cortesia di duca d’Aosta, principe della Cisterna e di Belriguardo, marchese di Voghera e conte di Ponderano, è morto. Ne ha dato notizia un comunicato della famiglia: “La Real Casa di Savoia annuncia: questa mattina si è spento, in Arezzo, S.A.R. il principe Amedeo, duca di Savoia e duca d’Aosta”.
Come riporta l’Ansa, il duca Amedeo si è spento per un arresto cardiaco la notte scorsa all’ospedale San Donato di Arezzo, dove era stato ricoverato lo scorso 27 maggio per un intervento chirurgico.
Amedeo di Savoia-Aosta era nato a Firenze il 27 settembre 1943. Figlio di Aimone di Savoia, che fu per un breve periodo re di Croazia, è stato un imprenditore agricolo (Vini Savoia-Aosta) e ha svolto il ruolo di consulente, consigliere d’amministrazione e presidente per alcune società.
Nel 2006 ha rivendicato per sé il titolo di duca di Savoia e il ruolo di Capo della Real Casa, in disputa con Vittorio Emanuele di Savoia.
Amedeo di Savoia, l’infanzia e la prigionia
A meno di un anno di vita, il principe Amedeo fu internato a Hirschegg insieme alla madre Irene di Grecia e le cugine Margherita e Maria Cristina, per volere dei nazisti e su ordine di Heinrich Himmler. Quando fu liberato un anno dopo, nel 1945, passò alcune settimane in Svizzera e rientrò con la madre in Italia nel mese di luglio.
Gli studi e la carriera
Studiò presso il Collegio alle Querce di Firenze e al Seaford College in Inghilterra, poi presso il Collegio Navale Morosini di Venezia e all’Accademia Navale di Livorno. Dopodiché si imbarcò con il grado di ufficiale di complemento della Marina Militare nell’Atlantico e nel Mediterraneo. Si laureò in Scienze politiche all’università di Firenze.
Amedeo di Savoia fu corteggiato da diversi politici per le candidature alle elezioni politiche o amministrative nel corso degli anni ’90, ma rifiutò più volte scegliendo di mantenere una posizione super partes. Ha vissuto a Castiglion Fibocchi, in provincia di Arezzo, fino alla sua morte.