Morto per malore nei campi di Trieste a 63 anni, l’ambulanza arriva 24 minuti dopo la richiesta di soccorso
Un uomo di 63 anni è deceduto per un malore a Trieste. La moglie ha chiamato l'ambulanza, che è arrivata con 24 minuti di ritardo
Un uomo di 63 anni è deceduto in seguito a un malore mentre lavorava nei campi. Scoperto, la moglie ha chiamato l’ambulanza. I soccorso però hanno impiegato diversi minuti ad arrivare, perché tutti impegnati su altre emergenze. L’assenza di prontezza nelle manovre di rianimazione da parte dei presenti e il ritardo dei soccorsi hanno portato al decesso dell’uomo.
- Malore nei campi: la chiamata di soccorso
- La nota ufficiale di Sores
- L’arrivo in ritardo dell’ambulanza
Malore nei campi: la chiamata di soccorso
Un uomo di 63 anni si è sentito male mentre lavorava nei campi a Trieste. La moglie si è accorta del malore e ha chiamato i soccorsi. Questi sono giunti dopo 24 minuti, non senza difficoltà nel trovare la zona dove effettuare il soccorso.
È stata Sores, la Struttura operativa regionale di emergenza sanitaria, ha fornire la ricostruzione cronologica di quello che è successo.
La nota ufficiale di Sores
Sores ha voluto fornire la ricostruzione dei fatti per spiegare cosa è successo, a cosa è stato dovuto il ritardo e le dinamiche del soccorso. Secondo quanto trasmesso in una nota ufficiale, la moglie del cittadino di Triste ha dichiarato nella chiamata di emergenza che il marito era stato colto da un malore.
L’uomo risultava cosciente e rispondeva lucidamente alle domande. Si trovava sdraiato, disteso con le gambe alte per facilitare la circolazione. La chiamata è arrivata alle 14:15. L’uomo era cardiopatico e diabetico. Altri dettagli mancavano, come per esempio la localizzazione precisa dove trovarli.
L’arrivo in ritardo dell’ambulanza
L’operatore al telefono ha segnalato l’emergenza come codice rosso, non sottovalutando i segnali raccontati dalla signora e invitandola a richiamare in caso di evoluzioni nella situazione. In quel momento però la Centrale Sores stava gestendo altri 12 interventi e 6 erano in attesa.
Alle 14:32 la donna ha richiamato per avvertire che il 63enne non rispondeva più e aveva anche smesso di respirare. L’operatore ha cercato, senza successo, di convincere i presenti a intervenire con manovre di rianimazione. Alle 14:39 è arrivata l’ambulanza. Sono state fatte le manovre di rianimazione cardiopolmonare, ma ormai non c’era più nulla da fare.