Morto per infarto dopo il taser a Colle Isarco, ha aggredito i carabinieri dopo essersi buttato dalla finestra
Un uomo è morto per un infarto a Colle Isarco dopo essere stato colpito col taser e immobilizzato dai carabinieri: disposta l'autopsia sul cadavere
La notte tra lunedì 8 e martedì 9 luglio un uomo è morto dopo un infarto a Colle Isarco in seguito all’utilizzo del taser da parte dei carabinieri della compagnia di Vipiteno, in Alto Adige. La vittima, in evidente stato di alterazione secondo quanto riferito dai militari, avrebbe provato ad aggredirli dopo essersi buttato dalla finestra. Le cause del decesso sono al vaglio dell’autorità giudiziaria, che ha disposto l’autopsia.
- La chiamata al 112 a Colle Isarco
- Lo stato confusionale
- L'utilizzo del taser da parte dei carabinieri
- L'infarto e la morte
- La droga e l'alcol trovati in casa
- L'autopsia
La chiamata al 112 a Colle Isarco
In una nota, i carabinieri hanno riferito di essersi presentati a casa di un uomo che aveva chiamato il 112, in evidente stato di agitazione, segnalando la presenza di persone non meglio precisate al di fuori della sua stanza.
I militari, insieme al personale sanitario, hanno provato a entrare nell’appartamento, trovando però l’opposizione dell’inquilino.
Vipiteno, in Alto Adige, a nord di Bolzano
Lo stato confusionale
L’uomo, “in evidente stato confusionario dovuto presumibilmente all’uso di alcool e stupefacenti” – recita la nota dei carabinieri – si sarebbe rifiutato di aprire la porta, urlando frasi sconnesse e lanciando i mobili all’interno della stanza.
Neanche le successive rassicurazioni, effettuate dall’operatore della Centrale Operativa dei carabinieri di Vipiteno, lo hanno calmato.
L’utilizzo del taser da parte dei carabinieri
Per sfuggire ai carabinieri, che erano accorsi per aiutarlo, l’uomo si sarebbe lanciato dalla finestra, da un’altezza di circa 2 metri e mezzo.
Nonostante la caduta si sarebbe rialzato, lanciandosi contro i militari che, per reazione, avrebbero usato il taser in dotazione.
L’uomo avrebbe continuato a opporre resistenza, “obbligando i carabinieri a immobilizzarlo a terra per permettere così ai sanitari di poter procedere alle cure del caso ed evitare che lo stesso potesse continuare a essere pericoloso per sé e per gli altri”, prosegue la nota.
L’infarto e la morte
Secondo i carabinieri, dopo alcuni minuti l’uomo avrebbe accusato un malore.
A nulla sarebbero valse le manovre di rianimazione dei medici presenti: dopo un’ora sarebbe stato constatato il decesso per un arresto cardiocircolatorio.
La droga e l’alcol trovati in casa
I carabinieri hanno poi perquisito l’abitazione.
Avrebbero rinvenuto “dosi di stupefacente, probabilmente cocaina, e alcoolici vari ritenuti, verosimilmente, la causa del grave stato di agitazione e di confusione in cui versava il soggetto”, è scritto nella nota dei militari.
L’autopsia
Le cause del decesso sono al vaglio della magistratura che, nel frattempo, ha disposto l’autopsia nell’ambito di un procedimento penale aperto a carico di ignoti.
L’uomo, residente fuori provincia, già in passato si sarebbe reso protagonista di episodi simili.