Morto il genetista Alberto Piazza, professore dell’Università di Torino: demolì il concetto di “razza”
È morto a 82 anni Alberto Piazza, genetista tra i più rilevanti del panoramico scientifico internazionale
Alberto Piazza, genetista di fama internazionale, professore emerito di Genetica Umana presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino, presidente dell’Accademia delle Scienze e direttore scientifico della Human Genetics Foundation, è morto lo scorso 18 maggio all’età di 82 anni. Tra gli studiosi più rilevanti della sua generazione, contribuì ad eliminare il concetto di “razza”.
Morto Alberto Piazza, genetista tra i più grandi
Alberto Piazza nacque a Torino nel 1941 e nel capoluogo piemontese trascorse la propria vita dedicata allo studio della genetica umana.
Il genetista, morto all’età di 82 anni nel giorno di sabato 18 maggio 2024, era professore dell’Università torinese ma, in passato, insegnò anche nel prestigioso college americano di Stanford.
Fu Direttore del Dipartimento di Genetica, Biologia e Biochimica. Nel triennio 2015-2018, Presidente e tesoriere dell’Accademia delle Scienze e, fino alla scomparsa, presidente e direttore scientifico della Human Genetics Foundation.
Autore di tre libri e 230 pubblicazioni, i suoi lavori di ricerca in vari campi della genetica e dell’antropologia sono stati citati oltre 200 mila volte da ricercatori e professori di tutto il mondo.
Cancellò il concetto di “razza”
Alberto Piazza fu, prima di tutto, un divulgatore: studioso di immensa cultura, aveva la capacità di rendere alla portata di tutti anche gli argomenti più complessi.
Con un approccio originale alla materia, collegò la genetica alla storia dell’uomo, lavorando in particolar modo sul concetto di razza.
Furono proprio gli studi di Piazza a rendere obsoleta la precedente divisione degli esseri umani in razze.
“Il Dna italiano non esiste” fu una delle sue affermazioni più celebri. Così come spiegato dal Corriere della Sera:
Siamo italiani perché ci riconosciamo una cultura, in una storia, in una geografia, non certo perché siamo geneticamente diversi da persone di altri paesi.
Tra le sue opere più rilevanti c’è Storia e geografia dei geni umani, scritta in collaborazione con Luigi Luca Cavalli-Sforza e Paolo Menozzi.
Un’opera che, analizzando il rapporto tra storia genetica e storia delle civiltà, ha dato vita a un nuovo approccio interdisciplinare tra scienza e umanismo.
Piazza condusse anche importanti studi su invecchiamento e longevità, i cui risultati condivise anche con professori di scuole secondarie e di secondo grado.