Morto Flavio Carboni, faccendiere al centro di tanti misteri italiani: dal caso Calvi alla loggia P2
Morto all'età di 90 anni Flavio Carboni, uomo d'affari e faccendiere legato a tanti gialli della storia italiana
È morto nella notte a Roma Flavio Carboni, faccendiere al centro di tanti misteri italiani, dal crack del Banco Ambrosiano al caso Calvi alla P3. Originario di Torralba (Sassari), l’uomo d’affari aveva compiuto 90 anni da pochi anni. Secondo quanto riporta l’Adnkronos, sarebbe stato colpito da infarto.
Flavio Carboni, faccendiere dai mille misteri
Flavio Carboni è stato al centro di tanti grandi misteri che hanno caratterizzato la storia italiana, dal crac del Banco Ambrosiano fino alla Loggia massonica P2 e alla P3, passando per la morte del “banchiere di Dio” Roberto Calvi. Più volte arrestato, indagato e processato, è stato condannato in via definitiva soltanto per la vicenda legata alla bancarotta del Banco Ambrosiano Veneto.
Il suo nome aveva iniziato a circolare sui giornali a partire dagli anni Settanta, quale protagonista del mondo finanziario e immobiliare italiano.
Nel corso degli anni ha intrattenuto rapporti con personaggi molto controversi quali il capo della loggia segreta P2 Licio Gelli, il boss mafioso Pippo Calò, l’agente segreto Francesco Pazienza, l’ex gran maestro del Grande Oriente d’Italia, Armando Corona e l’esponente della banda della Magliana Ernesto Diotallevi.
E con grandi personaggio del mondo dell’imprenditoria, come Silvio Berlusconi e il principe Carlo Caracciolo, cognato di Gianni Agnelli.
Flavio Carboni: il crac del Banco Ambrosiano e la morte di Roberto Calvi
Il banchiere Roberto Calvi, trovato morto a Londra nel 1982
Il nome di Flavio Carboni è legato a diverse vicende di cronaca che hanno fatto scalpore in Italia. Il primo fu nell’aprile 1982: l’attentato a Roberto Rosone, all’epoca vicepresidente del Banco Ambrosiano Veneto, che aveva preso la guida della banca dopo il fallimento, in seguito all’arresto del presidente Roberto Calvi.
Per quella vicenda Carboni e Ernesto Diotallevi, esponente della Banda della Magliana, vennero condannati e poi assolti dopo una lunga vicenda processuale.
Carboni, sospettato da anni di avere legami con la mafia, venne poi collegato, assieme al boss Pippo Calò, alla morte del banchiere Roberto Calvi, ritrovato impiccato sotto il ponte dei Frati Neri a Londra nel giugno 1982.
Secondo la magistratura italiana Calvi venne ucciso, nell’ambito di una vicenda con al centro operazioni di ricicliaggio realizzate dal Banco Ambrosiano di Calvi e dallo Ior, la banca vaticana, per conto di Cosa Nostra. Carboni, accusato di essere il mandante dell’omicidio assieme a Calò e Diotallevi, venne assolto per insufficienza di prove al termine di un lungo processo, nel 2010.
Nel processo per il crac del Banco Ambrosiano, Flavio Carboni venne condannato, con sentenza definitiva, a otto anni e sei mesi di reclusione.
Flavio Carboni: i caso P3 e Emanuela Orlandi
Tra le varie inchieste che hanno coinvolto Flavio Carboni c’è anche quella legata agli appalti dell’energia eolica in Sardegna, nata dal filone di indagine sulla cosiddetta P3.
Nel 2010 Carboni era stato ascoltato come testimone dalla procura di Roma in relazione alla scomparsa di Emanuela Orlandi, per via dei suoi storici rapporti con ambienti del Vaticano e con esponenti di spicco della banda della Magliana come Ernesto Diotallevi e e Danilo Abbruciati, l’uomo che sparò a Roberto Rosone.
L’ultima vicenda processuale risalte al 2018, quando era stato indagato per trasferimento fraudolento di fondi. Una vicenda per la quale era stato assolto nei giorni scorsi.