Morto dopo vaccino, Cassazione concede diritto a risarcimento alla famiglia: la battaglia legale e la sentenza
La precedente sentenza è stata ribaltata, garantito il risarcimento alla famiglia della vittima
Importante sentenza della Corte di Cassazione che ha smentito la tesi della Corte d’Appello e ha dato il via all’indennizzo destinato a una famiglia per i danni irreversibili subiti da un paziente deceduto per encefalo mielite.
Sentenza d’Appello ribaltata
La vicenda riguarda una persona morta dopo aver ricevuto il vaccino antinfluenzale. Dai medici è stato stabilito che la causa del decesso è stata una encefalo mielite.
I familiari, dopo una battaglia legale, avranno un indennizzo.
Ribaltata quindi la sentenza della Corte d’Appello, che aveva detto no al risarcimento per via della mancata presenza della vittima nell’elenco dei soggetti per i quali la somministrazione era raccomandata.
La Corte di Cassazione, invece, ha rimarcato che le campagne di informazione vaccinale e sensibilizzazione hanno il fine di ottenere la più vasta copertura vaccinale possibile.
Dunque è stato sottolineato il fatto che le somministrazioni siano volontariamente dirette a tutta la cittadinanza, al di là delle condizioni di salute e dell’età degli individui.
Il ricorso, accolto dalla Cassazione, è stato presentato dalla moglie e dai figli della persona deceduta.
Le motivazioni della Corte d’Appello
I giudici di secondo grado avevano esaminato i diversi punti della vicenda, tenendo conto dell’età della vittima e del suo stato di salute. Alla fine avevano concordato che ci fosse un nesso tra il vaccino antinfluenzale e la morte.
Tuttavia il fatto che la persona venuta a mancare non rientrasse nelle categorie di soggetti per i quali la somministrazione era raccomandata, ha portato al rifiuto dell’indennizzo.
In altre parole la Corte d’Appello ha riversato la responsabilità del tragico epilogo sulla decisione del singolo, sottolineando che la vittima non era in condizioni tali da essere “costretto” alla vaccinazione.
Le motivazioni della Cassazione
La sentenza è stata ribaltata dalla Corte di Cassazione che ha dato una lettura opposta al caso. I giudici hanno evidenziato i principi costituzionali di solidarietà, di salvaguardia della salute collettiva e, infine, di ragionevolezza.
Il diritto a ottenere un risarcimento da parte della famiglia della vittima non dipende dall’obbligatorietà o meno della ricezione del vaccino, bensì dall’esigenza di solidarietà sociale.
Altrimenti detto, se da un lato si caldeggia senso di responsabilità, con l’obbiettivo di aiutare l’intera comunità nazionale, dall’altro lato non si può abbandonare a loro stesse le famiglie che devono fare i conti con drammatiche scomparse dettate dalle condizioni create e relative alla solidarietà sociale.