Morto in carcere, dopo mesi la verità: ucciso dal compagno di cella
L'uomo deceduto nel carcere di Caltagirone (Catania) a gennaio, Giuseppe Calcagno, non è morto di cause naturali come si è pensato in un primo momento
Quella di Giuseppe Calcagno era sembrata una morte dovuta a cause naturali, avvenuta nel carcere di Caltagirone, in provincia di Catania, lo scorso 31 gennaio. Tuttavia gli accertamenti del medico legale hanno rilevato che il detenuto è stato assassinato.
A ucciderlo sarebbe stato il suo compagno di cella, secondo l’ipotesi messa in campo dalla Procura. Lo avrebbe strangolato mentre dormiva.
L’indagato per omicidio, che ora si trovava ai domiciliari, è stato arrestato dai Carabinieri su ordinanza del gip, emessa dal procuratore Giuseppe Verzera e dal sostituto Samuela Maria Lo Martire.
Morti in carcere: sono oltre 3 mila, la metà per suicidio
La morte di Giuseppe Calcagno è tra le migliaia avvenute in carcere e monitorate dalla rivista Ristretti Orizzonti, che si occupa dello stato di salute dei detenuti dalla sua fondazione.
Dal 2000 il dossier “Morire di carcere” ha registrato 3.288 morti. Si trattava di detenuti di età media di 45 anni. Di queste 1.215 erano suicidi, con vittime di età media di 41 anni.
Per avere un quadro più chiaro della situazione, i decessi causa Covid in carcere sono stati solo 21, con età media 65 anni, e 13 quelli riconducibili alle rivolte nelle prigioni scoppiate tra il 9 e il 10 marzo dell’anno scorso.