Morto Bruno Zanin il Titta di Amarcord, l'attore era stato anche reporter di guerra e attivista: aveva 73 anni
L'attore Bruno Zanin, che ha interpretato Titta in Amarcord di Federico Fellini, è morto a 73 anni: è stato anche reporter di guerra e attivista
Bruno Zanin, attore veneziano che interpretò Titta Biondi in Amarcord di Federico Fellini, è morto lunedì 8 luglio all’età di 73 anni. Era stato anche reporter di guerra e attivista umanitario.
- L'annuncio della morte di Bruno Zanin
- Il ruolo di Titta in Amarcord: come lo scelse Fellini
- Chi era l'attore Bruno Zanin
- Il reporter di guerra e l'attivismo
L’annuncio della morte di Bruno Zanin
Ad annunciare il decesso di Bruno Zanin sono stati i figli, su Facebook, nel pomeriggio di lunedì 8 luglio.
Nel messaggio si legge: “Salve, siamo Francesco e Fiorenzo, i figli di Bruno. Papà è mancato nella notte di sabato a domenica, il 7 luglio 2024 alle 2h30. Se n’è andato senza dolore e in pace e abbiamo potuto stargli vicino le ultime settimane del suo pellegrinaggio qua giù. Ora il suo cammino lo porta verso persone che ha amato e lo ritroveremo un giorno, dove non ci sono più ne fraintesi, ne lacrime, ne rancori, ne rabbie”.
Bruno Zanin ha interpretato Titta nel film Amarcord di Federico Fellini
Il post dei figli di Bruno Zanin prosegue così: “Nei suoi ultimi desideri, papà ha chiesto che non sia fatta un grande cerimonia. Ha chiesto che il suo corpo sia cremato e che le sue ceneri siano disperse allo stesso posto dove un suo amico caro ha avuto le sue cenere disperse. Ci ha detto così: “quand’ero giovane, il mio primo vero grande viaggio, l’ho fatto con lui in auto-stop. Allora, vorrei tanto fare pure il mio ultimo grande viaggio con lui” Ci ha anche chiesto di fare una cerimonia molto intima, che non c’era bisogno che la gente si spostasse lì dove saranno disperse le sue cenere, perché se ne andrebbe con il vento, e chi gli voleva star vicino, non aveva altro da fare che alzare la testa, sentire il vento, e papà sarebbe lui a venirci trovare. Fiorenzo e io siamo molto occupati con tante cose da gestire e vi preghiamo di scusarci se non reagiamo presto a i vostri numerosi messaggi. Non è per mancanza di attenzione, facciamo come possiamo, al meglio”.
La chiosa finale: “Un altra cosa importantissima, non servono carte di condoglianze, mazzi di fiori e altre corone. Se volete mostrare il vostro affetto, vi preghiamo di fare un dono a Save The Children Italia. Vi ringraziamo di cuore, Francesco e Fiorenzo”.
Il ruolo di Titta in Amarcord: come lo scelse Fellini
Bruno Zanin è diventato famoso grazie al ruolo di Titta Biondi, protagonista di Amarcord (1973), film che vinse l’Oscar per il miglior film straniero (due anni dopo, nel 1975).
La particolarità è che Zanin venne notato casualmente da Federico Fellini, Che lo scelse dopo averlo visto mentre accompagnava un amico – per il ruolo di comparsa – a Cinecittà.
Chi era l’attore Bruno Zanin
Bruno Zanin era nato a Vigonovo, in provincia di Venezia, il 9 aprile 1951.
Sesto di sette figli, venne abusato a 13 anni da un missionario in collegio: fortemente scosso, è stato in un carcere minorile e poi in un ospedale psichiatrico, dopo aver tentato il suicidio.
Dopo Amarcord, a 22 anni, pur non avendo mai recitato in vita sua, lasciò Lipari e si trasferì a Roma a tentare l’avventura nel cinema.
Nel 1987 venne scelto da Marco Sciaccaluga, per la stagione 1986/87 del Teatro Stabile di Genova, per recitare il giovane innamorato protagonista in La putta onorata e La buona moglie, due commedie di Carlo Goldoni.
In quelle opere, lavorò anche con Luca Ronconi e Giorgio Strehler nelle opere di Carlo Goldoni.
Tra i suoi film spiccano Un uomo, una città di Romolo Guerrieri, La prova d’amore di Tiziano Longo, La prima volta, sull’erba di Gianluigi Calderone, La polizia ha le mani legate di Luciano Ercoli, La padrona è servita di Mario Lanfranchi, e Il buon soldato di Franco Brusati.
Il reporter di guerra e l’attivismo
Nel 1992 Bruno Zanin ha lasciato il mondo del cinema, diventando corrispondente di guerra.
Ha seguito per tre anni il conflitto in Bosnia ed Erzegovina come collaboratore di Radio Vaticana.
In quegli stessi anni, come responsabile della Ong Emmaus International dell’Abbé Pierre, ha portato aiuti umanitari nella città di Gradaac.
In seguito ha scritto articoli e reportage per il Corriere della Sera, Famiglia Cristiana e Der Spiegel.
Da una decina di anni, Bruno Zanin viveva in Piemonte.