Morto Amedeo Ricucci, storico inviato Rai. Raccontò i più importanti conflitti e fu sequestrato in Siria
È morto a 63 anni Amedeo Ricucci, storico giornalista e inviato per la Rai. Era malato da tempo
Il giornalista Rai Amedeo Ricucci è morto a 63 anni a causa di un male di cui soffriva da molto tempo. Lo riporta Rainews, che ne ripercorre la carriera e celebra l’impegno del reporter nel seguire e raccontare i più importanti conflitti degli ultimi 20 anni.
Chi era Amedeo Ricucci e cos’ha fatto
Amedeo Ricucci è nato a Cetraro, in provincia di Cosenza, il 31 luglio 1958. Ha lavorato in Rai dal 1993 e da allora ha raccontato da vicino, rischiando la sua stessa vita, i conflitti in Algeria, in Kosovo, in Afghanistan e in Iraq. Ha lavorato per Professione Reporter, Mixer, TG1 e La Storia siamo noi.
Nel 1994 si trovava con Ilaria Alpi e Miran Hrovatin in Somalia, quando al termine del loro viaggio la giornalista del Tg3 e il suo cameraman furono uccisi a Mogadiscio.
Amedeo Ricucci
Fu testimone anche dell’uccisione di Raffaele Ciriello, giornalista per il Corriere della Sera, avvenuta a Ramallah nel 2002.
Il sequestro nel 2013
Circa 10 anni dopo, nel 2013, fu vittima di un sequestro in Siria insieme ad altri tre giornalisti italiani, orchestrato dal Fronte al-Nusra. La loro liberazione avvenne dopo 11 giorni, durante i quali fu mantenuto il silenzio stampa sulla notizia.
A fermare gli italiani fu un gruppo di ribelli mentre i giornalisti stavano girando alcuni video.
Il cordoglio della redazione del Tg1
Il Consiglio di redazione del Tg1, con una nota, ha reso omaggio al giornalista: “Ciao Amedeo, te ne sei andato mentre facevi quel lavoro che tanto amavi. Difficile qui trovare parole che non sembrino scontate, per esprimere il profondo dispiacere e la tristezza per la perdita di un compagno di strada straordinario“.
“Amava quello che faceva – ricorda la nota – raccontare la realtà che andava a scovare negli angoli del mondo e nei momenti più bui, come quelli della guerra. A rischio della propria stessa vita”.