Morto a 13 anni a Novi Ligure vicino Alessandria, forse per una challenge social: il dettaglio della sciarpa
Un ragazzo di 13 anni è morto per suicidio a Novi Ligure: l'ipotesi è che sia tolto la vita per una "challenge", ovvero una sfida sui social
Tragedia a Novi Ligure, provincia di Alessandria, dove un giovane di 13 anni è morto togliendosi la vita in maniera inspiegabile per parenti e amici, con il sospetto che il gesto possa essere legato a una “challenge” sui social. Il ragazzo, appartenente alle giovanili di una squadra di calcio, ha compiuto il gesto estremo attraverso l’utilizzo di una sciarpa. Le indagini dei carabinieri sono in corso e restano avvolte nel riserbo: l’ipotesi che il dramma sia figlio di una possibile sfida social non ha trovato ancora conferme ufficiali.
- Ritrovato dal padre
- Le ipotesi sulla morte
- Il messaggio del Sindaco e della squadra di calcio
- Cos'è una challenge
- Come difendere i giovani
Ritrovato dal padre
La morte del ragazzo è avvenuta dopo giorni di agonia in ospedale. Il 13enne, infatti, era stato trovato in fin di vita dal padre venerdì 10 novembre, nella casa di famiglia al confine tra Cassano Spinola e Serravalle, in provincia di Alessandria.
Soccorso immediatamente dal 118, il giovane è stato ricoverato all’ospedale di Alessandria e successivamente al Cto, ma purtroppo non è riuscito a sopravvivere.
Il padre ha ritrovato il ragazzo in fin di vita nella casa al confine tra i Comuni di Serravalle e Cassano Spinola, in provincia di Alessandria
Le ipotesi sulla morte
I Carabinieri di Novi Ligure indagano sulla tragedia, che è stata classificata come suicidio. Il ragazzo sarebbe morto per atto volontario, ipotesi corroborata dal ritrovamento di una sciarpa, probabilmente utilizzata per provocare la propria morte per soffocamento.
Al momento si ipotizza che il ragazzo possa aver agito in questo modo per partecipare a una “challenge”, una sorta di sfida in voga tra i giovani sui social network, notizia che però al momento non trova conferme. Era noto nella comunità: frequentava la terza media e giocava come portiere nelle giovanili della squadra di calcio della Novese. Viene dipinto come uno studente modello, iscritto presso l’Istituto Boccardo.
Il messaggio del Sindaco e della squadra di calcio
“Si tratta di una storia talmente pesante e grave che ogni parola al momento è inutile. Prima infatti è necessario capire se ci sia qualche motivo particolare per togliersi la vita a 13 anni”. Così il sindaco di Novi Ligure, Rocchino Muliere, nel commentare la tragedia che ha investito il proprio giovane concittadino.
La squadra di calcio locale dove il 13enne militava lo ricorda come parte integrante della loro famiglia sportiva.“È impossibile per tutti noi accettare. Ti siamo vicini in questo viaggio. Sarai per sempre nei nostri cuori”.
Cos’è una challenge
Le challenge social, sempre più diffuse sul web, attirano l’attenzione di bambini e adolescenti. Queste sfide, presenti ancor prima dell’era digitale, assumono nuove dinamiche con la diffusione dei social media. La visibilità e l’accettazione diventano obiettivi principali, mentre le imitazioni e la pressione tra pari giocano un ruolo chiave.
Non tutte le challenge sono pericolose; alcune sono a scopo benefico o creativo. TikTok, in particolare, ha contribuito significativamente alla loro diffusione. Le challenge estreme coinvolgono atti di “coraggio” e possono invece portare a situazioni pericolose.
Come difendere i giovani
Per proteggere i giovani, è fondamentale che gli adulti comprendano gli ambienti digitali frequentati dai ragazzi, come osservato da Save The Children in un approfondimento sul tema.
Regole sull’uso delle tecnologie, la gestione dell’identità online e il dialogo sono essenziali. Parlare, interessarsi e prevenire sono le chiavi per evitare situazioni rischiose. Supportare gli adolescenti nel riconoscimento delle emozioni, nello sviluppo della responsabilità e nell’esercizio del pensiero critico online è cruciale.
In caso di difficoltà, devono sentirsi liberi di chiedere aiuto agli adulti in famiglia, promuovendo così una cultura di fiducia e responsabilità.