Minacce di guerra dall'Iran: la nuova mossa di Donald Trump
Il presidente degli Stati Uniti d'America si è detto pronto a qualsiasi risposta necessaria alle minacce iraniane
Il presidente Usa Donald Trump ha dichiarato durante una conferenza a Mar-a-Lago, in Florida, che il generale iraniano Qassem Soleimani stava preparando nuovi attacchi. “Il suo regno di terrore è finito”, ha sottolineato, secondo quanto riporta l’Ansa.
“Non abbiamo ucciso Qassem Soleimani per un cambio di regime o per iniziare la guerra. Ma siamo pronti a qualunque risposta sia necessaria”, ha precisato Donald Trump. “Il futuro dell’Iran appartiene al popolo che vuole la pace, non ai terroristi”.
Donald Trump invia 3.500 soldati in Medio Oriente
Dopo il raid aereo in cui è rimasto ucciso il generale Qassem Soleimani, gli Stati Uniti hanno deciso di inviare altri 3.500 soldati in Medio Oriente. Lo hanno riferito tre funzionari della Difesa e un ufficiale militare a Nbc News. Le nuove truppe saranno dispiegate in Iraq, Kuwait e altre parti della regione in risposta alle minacce giunte dall’Iran dopo la morte del generale.
Intanto il Pentagono, secondo quanto riportato da Ansa, avrebbe preallertato le truppe di stanza a Vicenza che potrebbero essere dispiegate in Libano a difesa dell’ambasciata Usa a Beirut. Si tratta, riferiscono i media americani, di un numero di militari che va da 130 a oltre 700 unità.
Scambio di messaggi tra Usa e Iran dopo la morte di Soleimani
Gli Usa e l’Iran si sono scambiati messaggi riservati oggi attraverso l’incaricato d’affari svizzero, che rappresenta gli interessi americani a Teheran, dopo il blitz statunitense in cui è stato ucciso il generale Qassem Soleimani.
Il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mussavi, riporta l’Ansa, ha fatto sapere tramite la tv locale che l’incaricato d’affari svizzero è stato convocato per una seconda volta questa sera per ricevere la risposta delle autorità iraniane ad un messaggio dell’amministrazione americana che aveva consegnato stamane.
Il diplomatico svizzera aveva ricevuto in mattinata un messagio per Washington che affermava che l’uccisione di Soleimani è “un atto di terrorismo di Stato e il regime Usa è responsabile per tutte le conseguenze“. A sua volta l’incaricato d’affari svizzero aveva riferito un messaggio dell’amministrazione Trump, per poi essere riconvocato per la risposta da parte del governo iraniano.