Morte Martina Rossi, scarcerati i due condannati Albertoni e Vanneschi: affidati ai servizi sociali
Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni, condannati per il tentato stupro di Martina Rossi, ottengono l'affidamento in prova ai servizi sociali
Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi escono dal carcere. Sconteranno la pena all’affidamento in prova ai servizi sociali i due uomini condannati a 3 anni per tentata violenza sessuale di gruppo nei confronti di Martina Rossi, la 20enne morta nel 2011 a Palma di Maiorca.
Martina Rossi, scarcerati i due condannati
Dopo la semilibertà, già concessa all’indomani dell’arresto, i due trentenni aretini hanno ottenuto l‘affidamento in prova ai servizi sociali. Lo ha stabilito il tribunale di sorveglianza di Firenze in due diverse udienze, di cui si apprende adesso.
Come riporta Ansa, il giudice di sorveglianza ha deciso l’affidamento in prova per Vanneschi già a luglio 2023, la stessa misura è stata poi stabilita per Albertoni a metà febbraio.
Albertoni e Vanneschi in prova ai servizi sociali
Nell’ottobre 2021 Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi sono stati condannati in via definitiva a tre anni per tentata violenza sessuale di gruppo nel processo sulla morte di Martina Rossi.
La 20enne genovese morì il 3 agosto del 2011 cadendo dal sesto piano di un hotel di Palma di Maiorca, dove si trovava in vacanza con alcune amiche.
I due condannati inizialmente scontavano la condanna in carcere e potevano uscire per lavorare prima di fare ritorno in cella. I loro legali hanno fatto istanza per mitigare la detenzione e ora hanno ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali.
Sono stati affidati a un’associazione di volontariato e durante la notte hanno l’obbligo di non uscire. La loro condanna terminerà all’inizio del 2025.
I genitori di Martina Rossi: “Non hanno mai chiesto scusa”
Bruno Rossi e Franca Murialdi, i genitori di Martina, non hanno ben accolto l’affidamento in prova ai servizi sociali di Albertoni e Vanneschi: “Non hanno mai chiesto scusa, il minimo era che scontassero la pena in carcere”.
“Il giudice – hanno affermato all’Ansa – ha sbagliato a concedere l’affido perché è venuto a mancare, proprio per questo, il principio di resipiscenza necessaria in questi casi”.
“Così si dà solo il cattivo esempio ai giovani, loro non si sono mai pentiti”, ha aggiunto la madre di Martina Rossi.
La morte di Martina Rossi e il processo
Martina Rossi morì il 3 agosto del 2011 cadendo dal sesto piano di un hotel di Palma di Maiorca. In quel momento nella sua stanza c’erano Luca Vanneschi e Alessandro Albertoni.
Secondo quanto ricostruito, per sfuggire alla violenza sessuale la 20enne uscì in balcone e tentò di passare a quello vicino, ma scivolò e precipitò di sotto.
Le autorità spagnole archiviarono il caso come suicidio, solo l’insistenza dei genitori della ragazza fece in modo che il caso venisse riaperto.
Per giungere alla condanna in sede penale ci vollero 12 anni. Le accuse di morte come conseguenza di altro reato e di omissione di soccorso finirono in prescrizione, i due imputati oggi trentenni sono stati condannati solo per tentata violenza sessuale di gruppo.