Morte di Patrizia Nettis, svelate a Quarto Grado le chat tra i due uomini coinvolti nel caso: cosa dicevano
Quarto Grado ha mostrato le chat tra il politico e il manager coinvolti nel caso dell'apparente suicidio di Patrizia Nettis: cosa dicevano della donna
Arrivano da Quarto Grado i nuovi elementi relativi al caso di Patrizia Nettis, giornalista 41enne trovata morta impiccata in casa il 29 giugno 2023. Due uomini sono coinvolti nel caso (solo uno dei due è però indagato): si tratta di persone che hanno avuto una relazione con la vittima e che in alcune chat si sarebbero scambiati opinioni dure e dai tratti misogini sulla donna.
- Cosa si sono detti nella chat su Patrizia: "Non è una donna, non è nulla"
- L'imprenditore è indagato per istigazione al suicidio e atti persecutori
- Chi era Patrizia Nettis, trovata impiccata il 29 giugno
Cosa si sono detti nella chat su Patrizia: “Non è una donna, non è nulla”
Alcuni dei messaggi mostrati dalla trasmissione di Rete Quattro risalgono proprio alla sera prima della tragedia, quando Patrizia Nettis avrebbe deciso di togliersi la vita nel suo appartamento di Fasano, provincia di Brindisi. Poche ore prima, aveva incontrato un noto politico locale e un’imprenditore.
Con i due uomini, la 41enne giornalista e addetta stampa del Comune pugliese aveva avuto relazioni sentimentali in momenti diversi della sua vita. La sera prima, in via Madonna della Stella, li ha incontrati entrambi e ne è nata una discussione. Poi, rincasata, il tragico risvolto.
Patrizia Nettis era originaria di Gioia del Colle (Bari), ma lavorava a Fasano
“Al lavoro non verrà, si metterà in malattia. Poi studierà un piano… poi e poi e poi. Non so con che faccia si presenterà. Ma domani non verrà” ha scritto uno dei due all’altro, proprio quella sera. L’imprenditore ha poi scritto: “Che situazione imbarazzante. A parlare con te alle 3 di notte. Di una ‘cosa’, di una femmina che non so come descrivere. Non è una donna, non è una mamma, non è nulla“.
L’imprenditore è indagato per istigazione al suicidio e atti persecutori
Nel servizio ricostruito da Quarto Grado, viene riferito che in quella stessa occasione i due si sono interrogati su cosa sarebbe successo nei giorni successivi. Nei messaggi la vittima viene anche definita come “da rinchiudere” e “una maligna malefica” che “non lavava“, “non cucinava” e in definitiva “una poco di buono“.
Parole dai forti tratti misogini, corollate da altri aggettivi che l’imprenditore le ha rivolto: nella chat la definisce pericolosa, malata ed egocentrica. Per la madre di Patrizia Nettis, “Sono dialoghi schifosi, estremamente sessisti, maschilisti, non degni di esseri umani”.
Il caso è stato chiuso come suicidio, ma l’imprenditore con cui la giornalista ha avuto una storia è indagato per istigazione al suicidio e atti persecutori. Sarebbe emerso infatti che lo stesso si sarebbe appostato sotto casa della Nettis e, dopo aver visto il politico uscire dall’appartamento, avrebbe affrontato entrambi.
“Che figura che le ho fatto fare… spero che le servirà. Non la passerà liscia. Farò di tutto per infangarla. E so già come muovermi. Io farò in modo di farle terra bruciata. Tanto per iniziare. Poi ti dico il resto” ha scritto in un altro messaggio rivelato dalla trasmissione.
Chi era Patrizia Nettis, trovata impiccata il 29 giugno
Patrizia Nettis, deceduta a 41 anni, era una giornalista professionista che, proprio per ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, scriveva di sport. Lo scorso gennaio era stata premiata dalla federazione regionale di pallavolo come miglior giornalista.
Nel mese di maggio si era trasferita a Fasano dopo aver ottenuto un incarico nell’ufficio stampa del Comune, giunto in seguito al lavoro svolto come responsabile della comunicazione dell’Amministrazione cittadina di Alberobello.