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CRONACA NERA

Morte di Larimar a Piazza Armerina, per la famiglia il caso non è chiuso: nominato un super perito

La famiglia di Larimar Annaloro, trovata impiccata a Piazza Armerina, nomina un super perito per nuove analisi. Dubbi su cavo elettrico e altri indizi

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Giorgia Bonamoneta

GIORNALISTA

Giornalista pubblicista, si concentra sulla politica e la geopolitica, scrive anche di economia e ambiente. Laureata in Editoria e Scrittura presso La Sapienza di Roma, ha iniziato a scrivere per una testata impegnata sui diritti civili, prima di lavorare in diverse testate di attualità.

La morte di Larimar Annaloro, la quindicenne trovata impiccata nel giardino della casa in cui viveva, continua a presentare diversi interrogativi. Sebbene la Procura dei Minori di Caltanissetta abbia ipotizzato il suicidio, la famiglia non accetta questa versione e ha deciso di nominare un perito molto esperto per approfondire alcune analisi. Le indagini si concentrano su elementi controversi: il cavo elettrico, le condizioni delle scarpe e il possibile coinvolgimento di altri giovani.

Nominato super perito nel caso Larimar

Per chiarire le circostanze della morte di Larimar, la famiglia ha incaricato Paolo Reale, un super perito noto per il caso di Alberto Stasi. L’esperto esaminerà gli otto telefonini sequestrati dalla Procura, alla ricerca di elementi che possano confermare la diffusione non consensuale di immagini intime della ragazza.

Questo dettaglio è rilevante per la Procura, che ha aperto un fascicolo anche per diffusione di immagini illecite e detenzione di materiale pornografico. Secondo alcune testimonianze, la ragazza potrebbe essere stata vittima del cosiddetto (termine errato e non tecnico per “diffusione illecita di materiale intimo”) revenge porn, fatto che avrebbe contribuito in tutto o in parte al gesto estremo.

Super perito chiamato dalla famiglia di Larimar per esami sui dispositivi elettronici

Il legale della famiglia, Milena Ruffini, ha inoltre ottenuto l’accesso agli atti del liceo frequentato da Larimar, per verificare eventuali provvedimenti scolastici legati a una lite che l’avrebbe coinvolta poco prima della tragedia.

Le altre ipotesi dei magistrati

Oltre alla pista del suicidio, i magistrati stanno quindi considerando altre ipotesi, tra cui l’istigazione al suicidio. Secondo alcune testimonianze, la giovane avrebbe subito pressioni psicologiche a seguito della diffusione illecita di immagini intime da parte di alcuni conoscenti.

Si indaga anche su una lite avvenuta a scuola, che potrebbe essere collegata proprio alla diffusione delle foto.

Il procuratore Rocco Cosentino ha confermato che gli inquirenti stanno raccogliendo numerose testimonianze, sia di adulti sia di minori, e ha invitato chiunque abbia informazioni a farsi avanti.

I nodi: cavo elettrico e scarpe

Altri dubbi sono il cavo elettrico, trovato nella pineta dove è stato rinvenuto il corpo e le scarpe. Il legale della famiglia aveva commentato: “Sfido chiunque, anche in assenza di piogge, a percorrere quel tratto di strada senza sporcarsi completamente le scarpe. Eppure, le suole di Larimar presentano solo tracce parziali“.

La Procura ha dichiarato che la ricognizione cadaverica non ha rilevato segni di violenza esterna e che la morte risulterebbe compatibile con il soffocamento per impiccamento. I risultati definitivi dell’autopsia sono ancora attesi e potrebbero fornire ulteriori dettagli cruciali.

Inoltre, la madre aveva segnalato un particolare insolito: la stanza di Larimar, descritta come sempre ordinata, sarebbe stata trovata in disordine, un fatto anomalo per la ragazza.

Fonte foto: ANSA

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