Morta scialpinista di Bolzano precitata per 200 metri sul Catinaccio: l'incidente sotto la cima del Larsec
La donna di Bolzano stava salendo con altri tre compagni di scialpinismo sul gruppo del Catinaccio, quando è scivolata sul pendio del Larsec
Una donna di 60 anni è morta per le gravi ferite subite dopo essere precipitata per 200 metri mentre praticava scialpinismo sul Gruppo del Catinaccio, in Trentino Alto-Adige. La vittima, Laura Ghini Filippi, di Bolzano, era stata ricoverata in rianimazione in seguito alla caduta sul pendio di neve e rocce della cima del Larsec avvenuta domenica 24 marzo, ma non è sopravvissuta. Ne dà notizia Il Dolomiti.
- L'incidente sul Gruppo del Catinaccio
- Le operazioni di soccorso sul Catinaccio
- Il ricovero e il decesso
L’incidente sul Gruppo del Catinaccio
L’incidente sul Gruppo montuoso del Catinaccio si è verificato intorno alle 12 di domenica, quando gli altri scialpinisti insieme alla donna hanno chiamato il 112 per lanciare l’allarme.
Secondo quanto ricostruito, la 60enne stava salendo vero la cima del Larsec insieme ad altri tre compagni di escursione, quando alla quota di circa 2.700 metri è scivolata per oltre 200 metri lungo la parete ovest.
La zona del Gruppo del Catinaccio, in Trentino Alto-Adige, dove la scialpinista ha perso la vita scivolando per 200 metri
Le operazioni di soccorso sul Catinaccio
Dalla Centrale Unica di Emergenza è arrivata la richiesta di intervento dell’elisoccorso, che si è alzato in volo con gli operatori della Stazione Centro Fassa del Soccorso Alpino e Speleologico dalla piazzola di Pozza di Fassa.
La scialpinista è stata individuata dall’alto, insieme a uno dei suoi compagni di escursione che, nel frattempo, l’aveva raggiunta. Il Tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e l’equipe sanitaria si sono calati sul posto e hanno stabilizzato e imbarellato la 60enne, esanime e in gravi condizioni, per caricarla a bordo dell’elicottero con il verricello.
Il ricovero e il decesso
La donna è stata trasportata d’urgenza al reparto di rianimazione dell’ospedale Santa Chiara di Trento. Nella notte è stato dichiarato il decesso.
Nel frattempo, gli altri tre scialpinisti sono stati portati a valle dagli operatori della Stazione Centro Fassa, mentre il Tecnico di elisoccorso del Soccorso Alpino e Speleologico è sceso a piedi fino al rifugio Vajolet, per poi essere portato a valle con il quad dagli operatori, a causa di un peggioramento delle condizioni metereologiche che non ha permesso all’elicottero un secondo volo.