Morta Nazifa Noor Ahmad, la ragazza premiata da Mattarella nel 2018: aveva 20 anni
Addio a Nazifa Noor Ahmad, la giovane volontaria a cui Mattarella aveva conferito il titolo di Alfiere della Repubblica: fatale il linfoma di Hodgkin
È morta a causa di una grave malattia Nazifa Noor Ahmad, la giovane afghana che nel 2018 aveva ricevuto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’attestato di Alfiere per il suo impegno nella Croce Rossa in qualità di volontaria. Aveva solo 20 anni. Era giunta in Italia quando era appena una bambina con la speranza di riuscire a curarsi.
- La lunga malattia di Nazifa Noor Ahmad
- L'amore per il volontariato
- L'onorificenza di Mattarella
- Il cordoglio della Croce Rossa
La lunga malattia di Nazifa Noor Ahmad
A Nazifa era stata diagnosticata una grave forma di linfoma di Hodgkin toracico-cervicale. Si tratta di un tumore del sistema linfatico.
Nel 2008 era arrivata a Bagnocavallo, nel Ravennate, direttamente dall’Afghanistan grazie a un intervento congiunto tra l’esercito italiano impegnato a Herat e la Protezione Civile della Bassa Romagna.
La giovane è morta mercoledì 15 giugno, ma la notizia si è diffusa solo nelle ultime ore. Qualche giorno prima era stata sottoposta a Padova a un delicato trapianto di polmoni, dopo l’intensivo ciclo di cure a cui era costretta.
Nel corso degli anni a causa della malattia aveva dovuto sostenere interventi complessi ed era già stata ricoverata più volte al reparto di onco-ematologia pediatrica dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna.
L’amore per il volontariato
Nazifa Noor Ahmad era stata adottata all’età di 6 anni dall’allora presidente della Protezione Civile della Bassa Romagna, Roberto Faccani, che non aveva esitato ad accoglierla nella sua famiglia.
Proprio da lui aveva assorbito la passione per il volontariato, che svolgeva nelle fila della Croce Rossa. Allo stesso tempo prestava servizio anche come interprete nei Centri di accoglienza per migranti. Insomma, era una ragazza perfettamente integrata.
Faccani ha spiegato al Resto del Carlino che “è un momento molto difficile”. “Nazifa è con noi da 14 anni – ha ricordato – ed io e la mia famiglia l’abbiamo seguita in ogni suo passo, sia per la cura della malattia, sia per l’inserimento nella vita sociale”.
L’ex presidente della Protezione Civile ha sottolineato che la ragazza si sentiva perfettamente italiana, romagnola e bagnacavallese, “tanto che a sette anni ha imparato la nostra lingua in soli quattro mesi“.
L’onorificenza di Mattarella
Il costante impegno con la Croce Rossa aveva consentito a Nazifa di ricevere nel 2018 la prestigiosa onorificenza del Capo dello Stato, il quale l’aveva proclamata Alfiere della Repubblica.
“Un onore, mi ha sorpreso, credevo fosse normale aiutare le altre persone. Penso che tutti, nel nostro piccolo, dovremmo aiutare gli altri”, aveva dichiarato dopo il conferimento dell’importante attestato.
Il cordoglio della Croce Rossa
Il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca, ha espresso tutto il suo dolore per la prematura morte della giovane volontaria.
“Non ci sono parole adeguate per la scomparsa della nostra Nazifa – ha spiegato al Resto del Carlino – ogni commento è superfluo. Ma la sua breve vita ha avuto un valore immenso: è stata veicolo di speranza e voglia di dedicarsi agli altri per restituire quanto ricevuto”.