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Morta Lea Pericoli, icona del tennis e dell'Italia negli anni del boom economico: i messaggi dei politici

Lea Pericoli è morta a 89 anni: la Divina del tennis è stata un'icona dentro e fuori dal campo dagli anni '50 agli anni '70: i messaggi di cordoglio dei politici

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Simone Vazzana

GIORNALISTA

Giornalista professionista, è caporedattore di Virgilio Notizie. Ha lavorato per importanti testate e tv nazionali. Scrive di attualità, soprattutto di Politica, Esteri, Economia e Cronaca. Si occupa anche di data journalism e fact-checking.

Lutto nel mondo del tennis, ma a piangere è tutta l’Italia. Venerdì 4 ottobre è morta Lea Pericoli, la Signora della racchetta aveva 89 anni: l’annuncio è stato dato dalla Federazione. Tanti i messaggi sui social dei fan dedicati alla Divina, a cui si sono aggiunti diversi politici, a cominciare dai ministri Andrea Abodi e Daniela Santanchè, fino al presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Morta Lea Pericoli, la “Divina” del tennis italiano

Lea Pericoli era nata il 22 marzo 1935 a Milano, crescendo però ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia, dove si era trasferita a soli 2 anni con la mamma Jole per raggiungere il padre, Filippo, che lavorava in Africa.

Proprio suo papà, costruendo un campo da tennis, la fece innamorare di questo sport.

Nicola Pietrangeli e Lea Pericoli agli Internazionali di Roma, maggio 2023

Tornata in Italia a 17 anni, oltre a fare la tennista lavorava anche come segretaria in una ditta di import-export a Milano.

Soprannominata la Divina dal giornalista Gianni Clerici, che ne voleva sottolineare l’eleganza sul campo e nella vita, è stata un’icona dello sport, ma anche della società.

Icona glamour dentro e fuori dal campo

Spesso giocava indossando capi firmati, capaci di guadagnarsi le prime pagine dei giornali: una pioniera del tennis moderno, nel look e nel carattere.

Alcune sue divise, disegnate dallo stilista inglese Ted Tinling, sono esposte al Victoria and Albert Museum di Londra.

C’era però anche tanta sostanza, testimoniata dalle decine di titoli vinti: a livello internazionale, il punto più alto è stato l’approdo alla semifinale del Roland Garros nel doppio e nel doppio misto.

Il ritiro e il commento in tv

Dopo il ritiro a 40 anni, è stata la prima donna a commentare una partita di tennis in tv, su Telemontecarlo.

Sulla stessa rete ha condotto anche Paroliamo, un quiz televisivo passato successivamente su Rai 2.

Ha scritto anche per Il Giornale, voluta da Indro Montanelli.

Testimonial nella lotta contro il cancro

Appassionata di golf, è stata anche testimonial nella lotta contro il cancro, coinvolta da Umberto Veronesi: lei stessa aveva avuto un carcinoma all’utero, poi sconfitto nel 1973, con tanto di vittoria del titolo italiano 6 mesi dopo l’operazione.

Nel 2012, invece, aveva avuto un tumore al seno.

Le reazioni, da Pietrangeli a Panatta

Distrutto Nicola Pietrangeli, che in lacrime all’Ansa ha definito Lea Pericoli “una sorella e una compagna di vita, non bastano le parole per descrivere cosa provo. Soffro perché non potrò neanche andare al funerale. Sarò criticato ma spero che la gente capisca”.

Ai microfoni di Rainews24, Adriano Panatta l’ha ricordata come “esempio di eleganza, era una grande signora fuori dal campo e dentro al campo, personaggi così sono rari da trovare”.

Per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, Lea Pericoli era stata “una apripista, lo sport italiano e la Federazione sapranno ricordarla al meglio perché le siamo molto riconoscenti per tutto quello che ha dato, non solo al tennis ma allo sport in generale”.

I messaggi della politica

Non sono mancati i messaggi della politica.

In primis il ministro dello Sport, Andrea Abodi: “Ha segnato la storia dello sport e del suo racconto. Ha portato con sé uno stile inimitabile che ha messo in campo e trasferito nella vita di tutti i giorni, è stata unica nel suo genere. Mi legano ricordi familiari, c’è sempre stato rispetto reciproco”, le parole riprese dall’Ansa.

Di seguito, alcune delle altre reazioni:

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Fonte foto: IPA

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