Mix di vaccini, interviene l'Ema: qual è il verdetto definitivo
L'Ema interviene sul dibattito intorno al mix di vaccini anti Covid: la risposta però ha un limite
La vaccinazione eterologa, costituita cioè dal mix di vaccini (AstraZeneca per la prima dose e Pfizer/Moderna per la seconda), ha diviso la comunità scientifica fin dalla sua prima applicazione in Italia. Gli esperti dell’Ema, Agenzia Europea del Farmaco, e dell’Ecdc , Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, hanno diffuso una nota in cui danno il loro parere definitivo.
Il verdetto dell’Ema e dell’Ecdc sul mix di vaccini
Per la vaccinazione eterologa “ci sono buone basi scientifiche per aspettarsi che sia una strategia sicura ed efficace – hanno fatto sapere Ema ed Ecdc -. L’uso di una strategia di vaccinazione eterologa può consentire una protezione più rapida della popolazione e un uso migliore delle scorte di vaccini disponibili”.
Tuttavia, ed è questo il limite, i due enti europei, “non sono in grado di formulare delle raccomandazioni definitive sull’uso di diversi vaccini Covid-19 per le due dosi”. Bisogna riconoscere però che “i risultati preliminari di studi in Spagna, Germania e Regno Unito suggeriscono una risposta immunitaria soddisfacente e nessun problema di sicurezza”.
Terza dose di vaccino, l’Ema frena
L’Ecdc e l’Ema si sono esposti anche sull’ipotesi di un terza dose di vaccino anti Covid dopo aver completato il ciclo vaccinale: “Al momento è troppo presto per confermare se e quando sarà necessaria – hanno ammesso -. Non ci sono ancora abbastanza dati dalle campagne di vaccinazione e dagli studi in corso per capire quanto durerà la protezione dai vaccini, considerando anche la diffusione di varianti”.
“Qualsiasi nuova prova che si renderà disponibile su questo argomento sarà rapidamente esaminata – hanno poi sottolineato le due realtà -. I dati sull’efficacia che arrivano dagli studi ‘real life’ dall’Europa e da altre parti del mondo sono di particolare interesse per integrare i dati degli studi clinici che indagano sulle dosi di richiamo”.