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Morta Elisa Chamen di miocardite: la donna aveva rifiutato il vaccino contro il Covid, è deceduta in ospedale

Elisa Chamen, una donna di 32 anni, non era vaccinata: è morta a causa di una miocardite fulminante dovuta al Covid. Era madre di un bimbo di 2 anni

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Una donna di 32 anni è morta questa notte all’ospedale San Giovanni Bosco di Torino. Originaria della Valle d’Aosta, era stata trasferita all’ospedale del capoluogo piemontese con l’aggravarsi della situazione. Era positiva al Covid con miocardite: non era vaccinata e non aveva patologie pregresse. Era ricoverata dal 28 novembre in Rianimazione, in prognosi riservata. Si chiamava Elisa Chamen.

Elisa Chamen, morta la 32enne che aveva scelto di non vaccinarsi

Inizialmente ricoverata in un ospedale della Valle d’Aosta, proprio lì era stata raggiunta dall’Ecmo team specialistico dell’ospedale torinese dove era stata supportata con l’impianto di circolazione extra corporea prima di essere trasferita nel capoluogo piemontese.

La donna si chiamava Elisa Chamen ed era originaria di Porossan. Dal 2010 lavorava come assistente di volo per la Blu Panorama Airlines. Lascia il marito e un figlio di due anni.

La vicenda: da Aosta a Torino

Come ricostruito dal Corriere della Sera, la donna viveva ad Ajaccio, in Corsica.

Affetta da miocardite fulminante, causata dal Covid, era stata ricoverata ad Aosta il 27 novembre. Il giorno dopo, però, le condizioni si sono aggravate a causa della grave disfunzione cardiaca.

Così, l’Ecmo team specialistico del San Giovanni Bosco dell’Asl Città di Torino, formato dal cardiochirurgo Scalini Fabrizio, dal rianimatore Felice Urso, dal perfusionista Diego Artusio e dall’infermiera Silvia Buluggiu, era volato ad Aosta per aiutare la donna, che nel frattempo aveva subìto un arresto cardiaco, utilizzando un impianto di circolazione extracorporea (l’Ecmo, appunto, che sostituisce la funzione del cuore e dei polmoni) riuscendo così a trasferirla a Torino.

L’ultimo saluto con il compagno, anche lui positivo

Le parole del direttore della terapia intensiva, Sergio Livigni, al Corriere ha dichiarato: “Sono molto dispiaciuto perché veder morire una donna di trent’anni per una miocardite fulminante da Covid è una sconfitta a 360 gradi. Sembrava che stesse meglio,tant’è che nei giorni scorsi l’avevamo staccata dalle macchine Ecmo”.

Il quotidiano ha poi rivelato che la 32enne era stata riattaccata alle macchine l’8 dicembre, per il peggioramento delle condizioni.

“Capita la gravità della situazione – ha concluso Livigni –, attraverso un percorso particolare e trattandolo come un paziente Covid, dato che è positivo seppur sostanzialmente asintomatico, il giorno dell’Immacolata siamo riusciti a far sì che il compagno potesse entrare in reparto a salutarla“.

Fonte foto: ANSA

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