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Milano, terrore sul bus: la testimonianza del salvataggio

Un carabiniere ha svelato nuovi dettagli sul salvataggio della scolaresca

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato:

Nuovi dettagli sulla vicenda dei 50 ragazzi tenuti in ostaggio su un autobus, poi dato alle fiamme, il 21 marzo scorso a San Donato Milanese. Nel corso del processo a carico di Ousseynou Sy, l’autista del mezzo, un carabiniere ha testimoniato le fasi concitate in cui insieme ai colleghi salvò i ragazzi in ostaggio.

Le parole del carabiniere

Aveva un accendino in mano e gridava ‘spostatevi o do fuoco a tutto il pullman'”, ha dichiarato il carabiniere, come riporta Ansa. “Prima ho visto che aveva anche un coltello”, ha aggiunto, “sono stati momenti davvero concitati”.

“Il pullman”, ha proseguito il teste, “ha preso fuoco molto rapidamente e quindi la nostra paura è che ci fosse qualcuno all’interno. Iniziammo a spaccare i vetri e a far uscire i bambini, i bambini uscivano e intanto divampavano le fiamme”.

Davanti alla Corte d’Assise di Milano e rispondendo alle domande del pm Luca Poniz, il testimone ha spiegato che “per primo un bambino cercò di passare per uscire ma rimase bloccato, a quel punto io e un collega abbiamo spaccato i vetri e i bimbi sono riusciti a uscire”.

Nell’udienza di oggi, dedicata alla ricostruzione da parte di investigatori e testimoni di quanto avvenne quella mattina, anche un’altra collega intervenuta per salvare gli alunni ha confermato di aver visto Sy con in mano l’accendino.

La testimonianza della bidella

Le prime parole che pronunciò Ousseynou Sy, secondo la testimonianza della bidella, furono queste: “Adesso vi farò fare un bel viaggetto e da qua non uscirete più”.

La donna, come riporta Ansa, ha chiarito che il senegalese aveva “sempre in mano un coltello”, ma “io ho visto che aveva anche una pistola“. E ancora: “Sentivo che brontolava tra sé stesso sempre, diceva di bambini morti in mare e ripeteva sempre quella parola ‘Linate'”.

“Mi sono vista la morte addosso“, ha raccontato la testimone. “Ho visto il fumo, le fiamme, ho sentito poi il bus esplodere”. La donna ha dichiarato di aver chiesto spiegazioni del gesto a Sy, mentre lui dirottava il pullman, “ma non mi rispondeva”.

In merito all’autista del bus, la collaboratrice scolastica ha raccontato: “Prima aveva sempre fatto il suo lavoro, era educato, c’era rispetto tra noi, non avrei mai sospettato una cosa del genere, non aveva mai avuto comportamenti strani coi bambini”.

Salvata da un carabiniere, ha ricordato di essere stata “scaraventata sull’asfalto” poco prima dell’esplosione del bus e di aver riportato “lesioni alla schiena”.

Le accuse all’autista del bus

Stando alle ricostruzioni della Procura, Sy sarebbe voluto arrivare fino a Linate per fare una strage sulla pista dell’aeroporto, per condizionare la politica in materia di immigrazione e “intimidire la popolazione”.

Tra le altre accuse contestate all’autista del bus, oltre alla strage, anche il sequestro di persona aggravato, incendio, resistenza e lesioni ai danni di 17 bambini, non solo per ferite ma anche per traumi da “stress” e psichici da “violenza emotiva”.

Le immagini del bus incendiato Fonte foto: Ansa
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