Milano, Morgan si candida a sindaco con la lista di Sgarbi
Marco Castoldi, in arte Morgan, ha accettato la proposta di Vittorio Sgarbi: si candiderà a sindaco di Milano con la lista 'Rinascimento'
Vittorio Sgarbi ha annunciato che si candiderà a sindaco di Roma con la sua lista ‘Rinascimento’: la presenterà in tutti i Comuni principali. Compreso quello di Milano, dove il deputato ha intenzione di presentare Marco Castoldi, in arte Morgan: “Gliel’ho detto ieri”, ha spiegato a Un Giorno da Pecora, su Radio 1.
“Mi candido a sindaco di Milano”, l’annuncio di Morgan
Radio 1 ha quindi contattato Morgan, che ha confermato le parole di Vittorio Sgarbi: “La proposta mi è arrivata dal professore a tarda notte, sono i suoi orari di ufficio. Se la cosa si concretizzerà, esporrò la mia visione della rinascita di Milano. Ho accettato la candidatura, mi piacciono le sfide e amo la mia città”.
Nella lista ‘Rinascimento’, Morgan ha detto che gli piacerebbe includere, tra gli altri, il sociologo Francesco Alberoni e il cantautore Eugenio Finardi.
“Se diventassi sindaco di Milano – ha aggiunto Morgan – eviterei di distruggere gli apparati della cultura: anche quando c’è la guerra i teatri funzionano sempre. I luoghi della cultura non possono avere questa difficoltà che stanno avendo. Non è un problema di Covid, l’Italia era già così. Mica ci sono investimenti”.
Secondo il cantante, “il sindaco non è da solo, dipende dalla squadra che costruisce: è una figura di rappresentanza e io mi riconosco in una figura di parola, ho delle visioni che vorrei condividere con i cittadini”.
Tra le prime azioni da sindaco, Morgan vorrebbe “ripristinare i Navigli di Leonardo da Vinci, ma non solo dove sorgono adesso i locali”.
Quindi, un passaggio sul suo compagno sanremese, Bugo: “Lui come assessore? Farebbe un Bugo nell’acqua, forse potrebbe fare l’assessore alle infiltrazioni”.
Morgan sindaco di Milano: “Salvini? Non mi dispiace”
Alla domanda se si senta più di sinistra o di destra, Morgan ha risposto: “Sicuramente sono più di sinistra che di destra, sono di formazione libertaria, che però non è né sinistra né destra. Non mi riconosco in questo stile di democrazia finta”.
Meglio Salvini o Zingaretti: “Salvini non mi dispiace, ha dei tratti positivi. Ma non si può credere nei partiti come si faceva una volta”.