Mes, Germania verso la ratifica dopo la bocciatura del ricorso. Ora manca solo l'Italia. Che succede adesso
Dalla Germania via libera al Mes. Ora in Europa manca solo l'ok dell'Italia. Da Meloni in passato posizioni critiche contro il fondo salva-Stati
La Germania si avvia verso la ratifica del Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. Fino ad ora gli unici ostacoli alla ratifica sono stati Germania e Italia, ma oggi la Corte costituzionale tedesca ha respinto il ricorso che era stato presentato contro alcune modifiche a norme fondamentali del Mes. Da oggi gli occhi sono dunque puntati solo sull’Italia.
“Accolgo con favore la decisione della Corte costituzionale tedesca sul trattato del Mes. Si tratta di un passo importante che ora apre la strada alla sua ratifica da parte della Germania”, ha twittato Paschal Donohoe, ministro delle Finanze d’Irlanda e presidente dell’Eurogruppo, il centro di coordinamento europeo che riunisce i Ministri delle finanze dei 19 Stati membri che adottano l’euro.
Il ricorso era stato presentato da sette deputati del Partito Liberale Democratico (Fdp).
Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Perché il ricorso tedesco è stato bocciato
Secondo la Suprema Corte tedesca, i ricorrenti “non sono riusciti a dimostrare che uno degli accordi di modifica potrebbe portare a un trasferimento di poteri sovrani al Mes o all’Unione europea o che un cambiamento (de facto) del quadro dell’agenda di integrazione dell’Ue che potrebbe violare il loro diritti”.
L’Italia e il Mes
L’atteggiamento italiano nei confronti del Mes è stato ondivago. Draghi aveva espresso il suo sì alla riforma del Meccanismo europeo di stabilità e aveva impegnato l’Italia alla ratifica.
Giorgetti a inizio novembre aveva detto “(sul Mes) mi attesto sulle posizioni del precedente governo di cui facevo parte”.
Solo pochi mesi fa Giorgia Meloni si preparava “a respingere con tutte le forze questo ennesimo tentativo di riforma di un Trattato che non fa gli interessi dell’Italia”.
Berlusconi decise di allinearsi ai suoi alleati posizionando Forza Italia sul no alla riforma.
Sotto l’era Draghi anche diverse voci della Lega si erano espresse contro la riforma del Mes, in primis quella di Salvini che invitava a parlare d’altro dicendo “occupiamoci di lavoro, di spendere bene i soldi a disposizione, però non infiliamoci in altri dibattiti e problemi”.
Dopo lo scioglimento del nodo tedesco, l’Italia dovrà decidere quale posizione assumere nei confronti del Mes. Il rischio è l’isolamento del nostro Paese in Europa.
Cosa è il Mes
Per diversi esponenti della politica italiana il nodo del contendere è il fatto che il Mes, il fondo salva-Stati, è stato usato in passato per aiutare paesi in difficoltà come Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Cipro a costi giudicati eccessivi.
Il fondo salva-Stati emette prestiti a tassi fissi o variabili ai paesi in difficoltà e compra titoli per sostenerne l’economia.
In cambio degli aiuti, però, sono state chieste riforme di grande impatto e a tratti drammatiche. Per alcuni il Mes è dunque diventato sinonimo di tagli, austerity e cessione di sovranità nazionale.