Mentana - Azzolina, intervista con la mascherina: le motivazioni
Enrico Mentana spiega perché ha intervistato la ministra della Scuola con la mascherina e parla delle critiche fatte al Governo
Enrico Mentana, ospite di Massimo Giletti e Luigi Santarelli su Rtl 102.5, ha fatto chiarezza sulla scelta di mettere la mascherina durante l’intervista alla ministra Lucia Azzolina. “Non nego che potevo anche non farlo. Eravamo al limite del distanziamento, ma era proprio il giorno in cui Giuseppe Conte aveva detto che bisognava usare quasi sempre la mascherina, così avendo un ospite a distanza ravvicinata mi sembrava giusto ed edificante fare l’intervista con la mascherina”, ha spiegato il direttore del Tg di La7.
“Se non” avessi messo la mascherina durante l’intervista “sicuramente qualcuno avrebbe detto: ‘Ah, vedi che dicono tanto e poi non la mettono’. È ovvio che non ci siamo abituati. Soprattutto chi non è giovanissimo ha vissuto tutta una vita non ponendosi il problema che si dovesse un giorno avere la mascherina. Semplicemente ce la dimentichiamo, non è nello stato nostro di natura. Però parlandoci chiaramente, non è una privazione terrificante, è una necessità”, ha continuato il giornalista.
Mentana: le critiche al Governo e la popolarità dei governatori
“Io ho fatto molte critiche, come era giusto, a questo come ai precedenti governi, ma su questo, cosa vogliamo dire, che non ci mettiamo la mascherina perché ci sta sulle scatole Giuseppe Conte o qualche ministro o perché siamo dell’opposizione? Che senso ha? Proviamo, male non ci farà”, ha spiegato ancora Enrico Mentana.
“In questo momento comandano insieme Governo e Regioni, valgono le prerogative di tutte e due le sfere istituzionali. E poi diciamoci la verità politica: nella prima fase del lockdown ognuno ha giocato la sua partita di immagine, e anche i governatori delle Regioni, oltre a Giuseppe Conte, lo hanno fatto e non è un caso che siano stati tutti rieletti quelli che si ripresentavano”, ha osservato il direttore.
“Tutti hanno capito che siamo in una fase cruciale. Nella prima fase la cosa importante da fare era chiudere tutto in fretta, adesso è una partita diversa. Bisogna essere molto accorti sapendo che il coronavirus è meno letale e più pervasivo. È inutile fare i fenomeni, c’è chi l’ha fatto a Roma come nelle varie regioni, adesso bisogna fare gioco di squadra Stato-Regione come ha detto Stefano Bonaccini“, governatore dell’Emilia Romagna, “che è una persona di buon senso”, ha concluso Enrico Mentana.