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Meloni telefona a Salvini contro Mattarella, premier furiosa con il leader della Lega dopo l'attacco di Borghi

Telefonata di fuoco fra Giorgia Meloni e Matteo Salvini dopo gli attacchi del senatore della Lega Claudio Borghi a Mattarella: le parole della premier

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L’attacco del senatore della Lega Claudio Borghi a Sergio Mattarella durante la Festa della Repubblica ha rinnovato le tensioni fra la premier Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Alcuni retroscena parlano di una telefonata di fuoco partita da Palazzo Chigi poco dopo le dichiarazioni del leghista.

Borghi attacca Mattarella

“È il 2 giugno, è la Festa della Repubblica Italiana. Oggi si consacra la sovranità della nostra nazione. Se il presidente pensa davvero che la sovranità sia dell’Unione europea invece che dell’Italia, per coerenza dovrebbe dimettersi, perché la sua funzione non avrebbe più senso”.

Queste le parole del leghista Borghi che hanno fatto divampare la polemica politica. Come reazione a caldo, la premier ha scelto il basso profilo limitandosi a non intervenire.

Matteo Salvini e Giorgia MeloniFonte foto: ANSA

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vice presidente del Consiglio e ministro dei Trasporti Matteo Salvini durante una conferenza stampa.

Ma quando la polemica ha infine superato la soglia critica, con la segretaria del Pd Elly Schelin che invocava una presa di distanze da parte di Meloni e la terza gamba del governo Antonio Tajani che solidarizzava con Mattarella, la premier avrebbe scelto di passare all’azione.

Telefonata di Meloni a Salvini

Meloni avrebbe intimato a Salvini di smentire le parole di Borghi. “O sarò costretta a sconfessarti in tv“, avrebbe minacciato. “Chiedere così le dimissioni di Mattarella è un errore che non porta consenso, anzi. È stata una grande sciocchezza“, avrebbe commentato.

L’intervento di Salvini

Nel pomeriggio Salvini, ospite di In mezz’ora su Raitre, ha così deciso di stemperare, diluire, attenuare le bordate borghiane contro il Capo dello Stato. “Nessuna polemica con il Presidente della Repubblica… lavoriamo per andare avanti, non chiediamo le dimissioni di nessuno”.

Durante l’intervista, non sono però mancati i cavalli di battaglia della sua retorica sovranista: “Oggi è la festa degli italiani, della Repubblica, quindi non è la festa della sovranità europea… Oggi si festeggia la Repubblica italiana, non l’Unione europea delle multinazionali finanziate da Soros… ”

L’antefatto

Se in politica la forma è sostanza, c’è un fatto che potrebbe far capire come le bordate borghiane contro Mattarella fossero solo la punta dell’iceberg dei malumori leghisti: due sere prima del fattaccio, al ricevimento nei giardini del Quirinale, molti deputati e senatori della Lega erano assenti, come riporta il Corriere della Sera.

E solo due settimane prima, Borghi aveva proposto di eliminare la bandiera europea dagli edifici pubblici.

Meloni attenua il suo sovranismo

In tempi non remoti Giorgia Meloni si è resa protagonista di una serie di dure esternazioni sovraniste e anti-europeiste. Dall’insediamento a Palazzo Chigi la premier ha però sposato una retorica meno deflagrante nei confronti delle istituzioni europee.

Lo scoppio della guerra fra Russia e Ucraina ha poi spinto Meloni ad abbandonare vecchie amicizie filoputiniane (Orban in primis) per spostarsi verso un asse più atlantico ed eurocentrico. E in vista delle elezioni Europee dell’8 e 9 giugno, Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen, commissaria uscente che ha deciso di presentarsi per un nuovo mandato, hanno messo nel cassetto le vecchie ruggini per creare un’inedita alleanza.

Al di là dell’attacco al Capo dello Stato, che la premier giudica un autogol elettorale, ogni esternazione leghista contro l’Unione europea rischia di creare un inciampo nella svolta europeista di Giorgia Meloni.

Meloni Salvini Mattarella Lega Borghi Fonte foto: ANSA
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