Conservatori: Meloni apre la conferenza, Salvini grande assente
La presidente di Fratelli d'Italia ha appreso dalla stampa dell'assenza del compagno di coalizione alla National Conservatism Conference
Giorgia Meloni ha risposto alle domande della stampa intervenuta a margine della National Conservatism Conference, la conferenza dei conservatori in programma fino a domani all’Hotel Plaza di Roma. Suo l’intervento di inaugurazione, previsto subito dopo la cena con i leader internazionali del fronte. Grande assente all’incontro sarà Matteo Salvini.
“Apprendo da voi che Matteo Salvini non ci sarà domani, mi dispiace“, ha dichiarato Giorgia Meloni ai cronisti, secondo quanto riporta l’Ansa. “Io comunque sarò a Washington, per cui non l’avrei incontrato, ma non vi so dire perché non c’è. Fino a stamattina era previsto“.
La presidente di Fratelli d’Italia ha specificato che non ci sono frizioni tra i tre partiti del centrodestra italiano. “Per noi è importante che tutti e tre i partiti della coalizione continuino a crescere, quindi ciascuno fa il suo con le sue peculiarità e specificità. Non lo fa e non lo deve fare come se fosse fatto contro altri“.
“Io sono molto contenta della centralità che abbiamo a livello internazionale. Matteo Salvini è un importante interlocutore del mondo conservatore, è bene ed è giusto che sia così”, ha specificato Giorgia Meloni.
“Non ci sono derby tra noi e la Lega. È una costruzione giornalistica. Di sicuro ci sono questioni su cui dobbiamo discutere, ci sono le elezioni regionali, ma nessuno ha la volontà di superare l’uno o l’altro. Credo sia importante che tutti possano crescere fuori dalla coalizione”, ha dichiarato davanti ai microfoni dell’Ansa.
“Fratelli d’Italia è la destra italiana, lo è sempre stata, è la storia della destra italiana. Non c’è più di destra o meno di destra. C’è la destra e noi siamo la destra”, ha affermato Giorgia Meloni.
“La Lega ha fatto un percorso diverso, straordinario. È un partito che nasceva con altri presupposti e che sta facendo un’evoluzione verso un partito nazionale”, ha spiegato. “Ma non vuol dire che qualcuno si sposta verso destra o verso il centro perché arriva qualcun altro. E poi più gente siamo meglio è“.
La presidente di Fratelli d’Italia ha poi risposto ad alcune domande sul Papa: “Non ho da esprimere una posizione su Bergoglio, non faccio il cardinale ma faccio politica. Delle volte non ho condiviso alcune sue posizioni. Sono credente, ascolto le parole di Sua Santità. Sul piano della politica a volte le condivido a volte no“.
“Ad esempio non ho condiviso quando l’elemosiniere del Papa è andato a riattaccare l’elettricità a un centro sociale che organizza rave a Roma facendoci sopra i soldi, perché penso che avrebbe più senso aiutare un bambino attaccato a delle macchine che lo tenevano in vita contro il parere dei suoi genitori”, ha precisato Giorgia Meloni.
“Quando è successo, l’ho detto. Penso che Papa Francesco debba portare avanti il suo lavoro. Io non ho mai amato quei politici che fanno quello che dice la Chiesa perché lo dice la Chiesa, né quelli che l’hanno osteggiata per principio”, ha dichiarato.
All’evento curato dall’americana Edmund Burke Foundation, partecipano tra gli altri il premier ungherese Viktor Orbán, il presidente del gruppo ECR al Parlamento Europeo Ryszard Legutko, Marion Maréchal, l’intellettuale conservatore inglese Douglas Murray, il presidente dell’American Enterprise Institute e già stretto collaboratore di Rondal Reagan Christopher DeMuth e l’autore del caso editoriale internazionale ‘Le virtù del nazionalismo’, Yoram Hazony.