Medico aggredisce il papà di un bimbo, all'ospedale di Gallipoli per dolori addominali con un'attesa di 6 ore
Un papà ha raccontato in una lettera alla direzione dell'ospedale di Gallipoli di essere stato aggredito con il figlio in braccio da un medico
Sarebbe stato aggredito e spinto fuori dalla sala visite dal medico con il figlio in braccio. Il papà di un bambino di 7 anni portato al pronto soccorso di Gallipoli ha raccontato la sua disavventura in una lettera inviata alla direzione sanitaria dell’ospedale. L’uomo, un tecnico radiologo rientrato in Salento per le vacanze di Natale, sostiene di aver subito un’aggressione per aver chiesto un’ecografia al figlio, in preda a dolori addominali.
La lettera all’ospedale di Gallipoli
Come ricostruito dal padre nella lettera alla direzione del Sacro Cuore Gesù di Gallipoli, l’episodio sarebbe avvenuto nella sera del 29 dicembre. Il tecnico radiologo, in servizio all’Asl 3 di Torino e tornato nella provincia di Lecce per le Feste, si presenta al pronto soccorso col figlio di 7 anni con dolori addominali, forse per un’intossicazione alimentare.
Secondo quanto riferito nel racconto riportato da Repubblica, l’accesso viene registrato alle 21.12 e il piccolo paziente viene trasferito nel reparto di Pediatria.
Il comune salentino di Gallipoli, dove sarebbe avvenuta l’aggressione subita in ospedale da un papà da parte di un medico
La presunta aggressione
Lo specialista prescrive degli esami del sangue richiedendo un’ecografia all’addome e dopo due ore di attesa, padre e figlio vengono chiamati dal medico di guardia in pronto soccorso.
Il dottore sostiene però che per effettuare l’esame sarebbe stato necessario un ricovero di tre giorni del bambino nel reparto di pediatria.
Il papà chiede di attendere gli esami del sangue prima di decidere sull’eventuale ricovero, ma a quel punto il medico sarebbe andato in escandescenze, secondo quanto riferito nella lettera, “aggredendo il tecnico radiologo; lo spinge e lo manda via dalla sala visite nonostante reggesse il figlio in braccio. Intervengono persino i vigilanti”.
La lettera
Nella sua testimonianza, il tecnico radiologo scrive poi di essere stato lasciato per sei ore “al freddo e in una situazione di grande disagio” insieme al figlio in preda ai dolori, perché il medico non gli avrebbe permesso di attendere nella corsia del pronto soccorso, facendo distendere il piccolo paziente su una lettiga.
Il padre del bambino scrive nella lettera di valutare una denuncia, perché il medico del pronto soccorso avrebbe firmato le dimissioni modificando parzialmente la descrizione del diario clinico rispetto a quanto detto a voce, omettendo di subordinare l’ecografia addominale al ricovero per almeno tre giorni nel reparto di pediatria.
“Sono da vent’anni nel settore – si legge infine – da utente dell’ospedale di Gallipoli prima ancora che figlio di questa terra ed operatore della sanità in un’altra regione, posso solo provare disprezzo per l’accaduto e il modus operandi del dottore in quanto non rispettosi dei protocolli medici e burocratici”.