Covid, l'allarme dell'Ordine dei medici: "36 mila senza vaccino"
Filippo Anelli, presidente dell'Ordine dei medici, ha reso noto i numeri degli operatori sanitari attualmente non vaccinati: quanti sono
Allarme in corsia. Chi rifiuta il vaccino infatti non sono solamente normali cittadini: una importante fetta è rappresentata da una nutrita schiera formata da medici e infermieri del nostro Paese. A rendere noti i numeri ci ha pensato Filippo Anelli, presidente dell’Ordine dei medici, in un’intervista concessa a Libero Quotidiano.
Covid, l’allarme dell’Ordine dei medici: “36 mila senza vaccino”a
Nei giorni scorsi Anelli ha dichiarato che “a settembre avremo un quadro completo dei medici sospesi dalle Asl perché non vaccinati contro il Covid, al momento sono circa 150-200“.
Il problema, ha sottolineato Anelli, è che i numeri dei medici non vaccinati sono altissimi: “Mesi fa c’erano 42 mila sanitari non vaccinati, oggi siamo a 36 mila. Sono state richiamate appena 6 mila persone”. Tra queste 6 mila, “c’è anche chi il vaccino, per diverse ragioni, non può farlo“.
Secondo il presidente dell’Ordine dei medici, dunque, la ‘colpa’ sarebbe in primis delle poche ispezioni: “C’è un problema di comunicazione tra Asl e Regioni, i controlli vanno a rilento e tanti dottori lavorano abusivamente negli ospedali”.
La prassi infatti vuole che le Regioni verifichino gli elenchi. Una volta scoperto un soggetto non vaccinato, questo viene invitato dall’Asl di competenza per spiegare la sua posizione: se le giustificazioni non sono idonee, l’Asl procede alla sospensione e l’ordine di riferimento lo pubblica sull’albo.
Covid, il presidente dell’Ordine dei medici: “Chi non si vaccina è abusivo”
Dura la critica verso chi non si vaccina: “Sono due i requisiti per fare il medico in Italia nel 2021: la laurea con abilitazione e la vaccinazione contro il coronavirus. Chiunque non si vaccini sta facendo esercizio abusivo della professione. Non lo dico io, lo dicono le norme“.
Sull’obbligo vaccinale, quindi, Anelli si dice favorevole “come ultima ipotesi da prendere in considerazione. Così come è successo per il morbillo, probabilmente si dovrà discutere se una legge sull’obbligo sia necessaria. Spetta alla politica”.