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Medici di famiglia, nessun risarcimento per le vittime Covid

Chi lavora in ospedale è coperto dall'Inail, medici di famiglia e farmacisti no. Le compagnie assicurative private non coprono i danni del contagio

Di: VirgilioNotizie | Pubblicato il:

Sono stati considerati eroi durante l’emergenza coronavirus. Ora però medici di famiglia e farmacisti, se ammalati di Covid-19, non potranno ricevere indennizzi, nonostante abbiano pagato per anni un’assicurazione. Stesso discorso per i risarcimenti alle famiglie dei medici deceduti per il virus. A differenza dei loro colleghi in ospedale.

Il caso è stato sollevato dal Corriere della Sera e riguarda diversi operatori della sanità italiana, come anche dentisti o tecnici, che pagano volontariamente una polizza assicurativa che copre i danni da infortuni.

Chi lavora in ospedale, che sia pubblico o privato, può contare sulla copertura assicurativa fornita dall’Inail, che considera la Covid-19 alla stregua di un infortunio sul lavoro. Questo non vale per i medici di medicina generale, i farmacisti e tutti gli altri professionisti della sanità che stanno a contatto con il pubblico.

Le compagnie assicurative private infatti non considerano il contagio come infortunio sul lavoro e pertanto non ne coprono i danni. Per questo motivo, alcuni famiglie delle vittime stanno pensando di rivolgersi ai tribunali per far valere i loro diritti.

Patrizio Rossi, sovrintendente sanitario nazionale dell’Inail, ha dichiarato al Corriere che dall’inizio dell’epidemia l’Istituto “ha ricevuto 49.021 denunce di infortuni sul lavoro da parte degli operatori del settore della sanità e dell’assistenza sociale, tra tutte la categoria più colpita con 236 decessi”.

“Solo gli operatori infettati sul lavoro che sono assicurati dall’Inail sono tutelati da questi rischi”, ha precisato. Migliaia di persone sono escluse.

“Sulla qualificazione dell’infezione come infortunio – ha spiegato Rossi – c’erano orientamenti opposti tra mondo assicurativo pubblico e mondo assicurativo privato già prima della pandemia. Dal punto di vista tecnico-giuridico non c’è alcuna differenza tra il sistema assicurativo pubblico e quello privato sull’interpretazione dell’infezione come infortunio”.

“Le assicurazioni private hanno sempre escluso tutte le malattie infettive dall’indennizzo, a meno che non siano collegate direttamente a una lesione subita in precedenza”.

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Coronavirus, quali sono i farmaci che si stanno sperimentando Fonte foto: Ansa
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