Maxim Levin, morto il fotoreporter ucraino: chi era, era scomparso da Kiev e aveva raccontato la guerra
Il fotoreporter ucraino era scomparso dal 13 marzo, con le sue foto raccontava la situazione in Ucraina durante la guerra
Il fotoreporter ucraino Maxim Levin è stato trovato morto vicino al villaggio di Huta Mezhyhirska, nella regione di Kiev. Il fotografo, 40 anni, era scomparso dal 13 marzo scorso dalla prima linea vicino alla capitale ucraina e da settimane non si avevano sue notizie e del collega Oleksiy Chernyshov.
- Maxim Levin, la scomparsa e la morte
- Chi era Maxim Levin
- La macchina fotografica e il sogno da bambino
Maxim Levin, la scomparsa e la morte
Ad annunciar la morte di Maxim Levin, detto Maks, è stata l’Ukrainska Pravda. Levin, 40 anni, aveva lavorato per diverse testate internazionali tra cui Ap e Reuters, e si trovava nei territori della guerra dove stava riprendendo i combattimenti.
Secondo quanto riferito dalla LB.ua, la testata ucraina per la quale lavorava il fotoreporter, Levin e Oleksiy Chernyshov, militare ed ex fotografo, erano giunti a Huta Mezhyhirska il 13 marzo per documentare le conseguenze dell’aggressione russa. I due avevano lasciato l’auto su cui viaggiavano e si erano diretti verso il villaggio di Moshchun. A quel punto però le comunicazioni si erano interrotte. Al momento non si hanno ancora notizie di Oleksiy Chernyshov.
“Il primo aprile, dopo approfondite ricerche intorno al villaggio di Huta Mezhyhirska nella regione di Kiev, la polizia ha trovato il corpo senza vita di Maks Levin”, scrive Ukrinform citando la testata ucraina LB.ua.
Chi era Maxim Levin
Nato il 7 luglio 1981 nella regione di Kiev, Maxim Levin aveva collaborato con un gran numero di testate internazionali oltre che ucraine, e la gran parte dei suoi progetti erano dedicati alla guerra in Ucraina.
“Ogni fotografo ucraino vuole scattare la foto che fermerà la guerra“, usava dire. Levin si era però dedicato a diversi progetti a scopo umanitario, legati a organizzazioni internazionali come Oms, Unicef e Osce. Lascia quattro figli piccoli, la compagna e anziani genitori.
La macchina fotografica e il sogno da bambino
Secondo quanto raccontato dal Corriere della Sera, Levin sognava di diventare fotografo già da quando era bambino. Così, dopo essersi laureato in Ingegneria dei Sistemi Informatici al Politecnico di Kiev, aveva cominciato a lavorare come fotoreporter, fotografo documentarista e cameraman per molte pubblicazioni ucraine e internazionali.
Le sue foto sono state pubblicate da giornali del calibro di Wall Street Journal, Time, Breaking news Poland, Eu Agenda, World news, The Moscow Time, Elle e TV-24. Grazie al suo occhio e al suo scatto sempre pronto e presente, è stato possibile conoscere la vita e la situazione in Ucraina in questi giorni di guerra.
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