Maxi sequestro a imprenditore vicino al clan dei Casalesi: 60 milioni di euro sottratti al re dei supermercati
I beni sequestrati all’imprenditore, vicino al gruppo Zagaria dei Casalesi, ammontano a circa 60 milioni di euro, per beni sia mobili che immobili
Nella giornata di martedì 21 febbraio i carabinieri del Ros di Napoli e gli agenti della Guardia di Finanza di Caserta hanno sequestrato beni per un totale di circa 60 milioni di euro a un imprenditore casertano legato al gruppo Zagaria del clan dei Casalesi.
I beni sequestrati all’imprenditore
Circa sessanta milioni di euro, divisi tra conti correnti, quote societarie e beni strumentali funzionali alle quote.
L’ esecuzione della misura di prevenzione patrimoniale, con sequestro di beni mobili e immobili, è stata emessa dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, sezione Misure di Prevenzione, e attuata dai carabinieri del Ros di Napoli e dai militari della Guardia di Finanza di Caserta.
L’area del Casertano dov’è stata emessa la misura di prevenzione patrimoniale nei confronti di Paolo Siciliano
Un provvedimento scaturito dalle indagini nate due anni fa e condotte dal Raggruppamento Operativo speciale dei Carabinieri e dalla Compagnia della GdF di Marcianise, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Le indagini dei Ros
In seguito all’indagine dei Ros del gennaio 2021, denominata “Scettro”, è scattato il provvedimento per Paolo Siciliano, imprenditore titolare della distribuzione di prodotti alimentari “Pellicano srl”.
Insieme alla “Pellicano srl”, all’imprenditore campano sono riconducibili ben otto aziende operanti nei settori immobiliare, edile e del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari, il tutto gestito dalla catena di supermercati presenti con ventuno punti vendita in tutta la provincia di Caserta, posti sotto sequestro ma ancora in funzione.
L’elemento cardine dell’inchiesta risiede nei contatti che Pellicano ha avuto, tramite le sue imprese, con alcuni membri del clan dei Casalesi.
I rapporti con i Casalesi
Le indagini, che hanno poi portato al provvedimento del tribunale, hanno permesso in aggiunta di acquisire importanti elementi circa la pericolosità personale dell’imprenditore e le modalità illecite che hanno portato alla formazione delle sue attività.
In particolare, gli agenti hanno appurato un legame tra Paolo Siciliano, il clan Belforte e il gruppo Zagaria del clan dei Casalesi, il cui capoclan, Michele Zagaria, è attualmente detenuto con regime di 41 bis.
Tutte le filiali dei supermercati rimarranno aperte, gestite da un amministratore nominato dal tribunale. Bisognerà ora attendere che l’iter giudiziario prosegua, considerando che tutti i provvedimenti saranno comunque impugnabili fino alla corte di Cassazione.