Maxi furto in una gioielleria di Abano Terme: colpo da oltre 100mila euro in poco più di un minuto
Rapina da oltre 100mila euro ad Abano Terme, nel Padovano: ripulita una nota gioielleria della zona
In pieno centro ad Abano Terme, nel Padovano, è stata rapinata una nota gioielleria della zona, “Il Gioiello”, nella notte tra lunedì e martedì scorsi. Un ladro, probabilmente aiutato da altri complici, ha messo gli occhi sul suddetto negozio ed ha messo a segno un colpo di oltre 100mila euro grazie a un piano meticoloso.
- Il titolare: "Impossibile per le autorità intervenire in tempo"
- L'orologio vale 30mila euro
- Il testimone
- Il resto del bottino
Il titolare: “Impossibile per le autorità intervenire in tempo”
Evidentemente chi ha agito è un professionista del crimine. La gioielleria è stata ripulita in poco più di un minuto, con i malviventi che hanno sfondato la vetrinetta esterna del negozio, trafugando diversi oggetti preziosi. Il furto di maggior prestigio è stato quello di un orologio da polso tempestato di diamanti. Totale del bottino, oltre 100 mila euro.
“I ladri hanno usato una carotatrice con punta diamantata – ha spiegato il titolare, Gian Marco Tonello, 24 anni, come riferisce Il Corriere della Sera -. Così hanno avuto accesso alla vetrinetta esterna al negozio dove erano in esposizione sei pezzi, tra bracciali e anelli. Il pezzo forte era l’orologio, indubbiamente l’obiettivo principale del furto. Ci hanno messo appena un minuto e trenta secondi a razziare quello che potevano, impossibile per le autorità intervenire in tempo”.
L’orologio vale 30mila euro
L’orologio in questione è un modello di lusso assai raro confezionato con 14 carati di diamanti. Prezzo di mercato 30 mila euro. “È più un gioiello che un orologio vero e proprio – ha ribadito Tonello –, tanto che in Italia ce ne sono solo una manciata. Io ne avevo uno, che era già stato venduto e per cui avevo già ricevuto una parte del compenso. Lo avevo ritirato giusto cinque giorni prima, mostrato sui social e poi lo avrei spedito il giorno successivo alla notte del furto”.
Tonello sui social va forte. Su Instagram ha un seguito di 28 mila follower per via anche delle sue conoscenze con il mondo dei cantanti, diversi dei quali sono suoi clienti.
“Lavorando con i social – ha aggiunto – avevo messo in conto pro e contro di mostrare i miei pezzi, compreso attirare sguardi indiscreti. Ero molto orgoglioso del pezzo, così il giorno stesso del furto ho allestito la vetrina. I ladri, professionisti su commissione, stavano aspettando solo un mio momento di distrazione. Se non fosse stata una spaccata, magari sarebbero entrati a mano armata per impossessarsi comunque dell’orologio e a questo punto meglio sia andata così”.
Il testimone
La rapina è stata fatta alle 2.30 del mattino. Nonostante la tarda ora ci sarebbe un testimone come ha spiegato sempre il titolare della gioielleria: “Un inquilino della palazzina è stato svegliato da una serie di rumori. Quando si è affacciato, ha visto due persone, snelle e di media statura, vestiti di nero e a volto coperto che si sono dati subito alla fuga dopo che l’uomo si è messo a gridare per spaventarli”.
“La mattina seguente al furto ho scoperto con mio rammarico che, essendo esposto di notte, l’orologio non era coperto da alcuna assicurazione. Io ho già provveduto a ricomprarlo per accontentare il cliente, ma il costo di tutti i gioielli ora ricade tutto su di me”, ha raccontato Tonello che è quindi stato beffato due volte.
Il resto del bottino
Oltre all’orologio, sono spariti la parure composta da un bracciale di diamanti da 2 carati, un braccialetto da 6,6 carati con zaffiri naturali e un anello con 1,5 carati di rubini.
“Con quella – ha narrato sempre Tonello riferendosi alla parure – ne potevo comprare due di orologi ma, per le sue peculiarità, la perdita dell’orologio di lusso è stata la più dura da digerire”. “Sto ancora valutando se fare denuncia o rivolgermi al diretto interessato e risolvere alla vecchia maniera, di certo voglio che la cosa si risolva, in un modo o nell’altro”, ha concluso, lasciando intendere di sapere chi lo ha derubato.