Max Pezzali e la lite con Claudio Cecchetto, la versione di Mauro Repetto e il motivo della fine degli 883
Mauro Repetto ha parlato della lite tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto, ma ha anche spiegato perché - a un certo punto - ha detto addio agli 883
Anche Mauro Repetto, “metà” degli 883, ha parlato della lite che ha visto protagonisti Max Pezzali e Claudio Cecchetto. Repetto ha anche chiarito il motivo della fine della band che ha conquistato l’Italia negli anni Novanta e a cui è stata dedicata la serie tv “Hanno ucciso l’Uomo Ragno – La leggendaria storia degli 883 Miniserie televisiva”, trasmessa su Sky.
- Lite tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto: cosa ha detto Mauro Repetto
- Cosa pensa Mauro Repetto di Max Pezzali e Claudio Cecchetto
- La versione di Repetto sulla fine degli 883
Lite tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto: cosa ha detto Mauro Repetto
In un’intervista concessa al Corriere della Sera, Mauro Repetto ha commentato la lite tra Max Pezzali e Claudio Cecchetto, condividendo una sua speranza.
Le sue parole: “Spero che un giorno facciano pace. Prima di diventare tre vecchi in carrozzina mi piacerebbe bere ancora una volta una Tennent’s rossa tutti insieme”.
Max Pezzali, Fiorello, Mauro Repetto e Claudio Cecchetto, in una foto d’archivio.
Cosa pensa Mauro Repetto di Max Pezzali e Claudio Cecchetto
Su Max Pezzali, Mauro Repetto ha poi detto nel corso dell’intervista: “È stato il mio migliore amico in assoluto. Non potrò mai avere un migliore amico come lui, è la persona a cui umanamente sono stato più legato. Quando sei suo amico diventi una sola persona, ha inventiva e generosità, ha la capacità fusionale di farti divertire”.
Questo, invece, è il pensiero di Mauro Repetto su Claudio Cecchetto: “Per me è il Walt Disney italiano, è uno che ha saputo concretizzare le sue intuizioni, come lui ha creato tanti personaggi. Mi ha sempre colpito il suo carisma: quando entrava in una stanza si accendeva un silenzio totale. Per la personalità che emana sembra quasi un’entità spirituale”.
La versione di Repetto sulla fine degli 883
Il “ricordo più amaro” di Mauro Repetto è “quando tra me e Max (Pezzali, ndr) sono cambiate le frequenze. Tra noi non si è rotto niente, la nostra amicizia rimane ancora forte, ma a un certo punto è arrivata questa chitarra con una nota distorta”.
Ancora Repetto, sulla fine della band nata a Pavia e poi sciolta: “La spiegazione che mi sono dato è che il duo, la coppia, è il vettore che va più veloce da un punto A a un punto B, però consuma tanto carburante così velocemente che senza accorgetene rimani in panne. Rimani per strada, scendi dalla macchina e a quel punto ognuno prende una direzione diversa. Come se due radio improvvisamente si sintonizzassero su frequenze diverse: non captavamo più le stesse note”.
Mauro Repetto ha confidato che Claudio Cecchetto ha provato in diverse occasioni a fargli cambiare idea, mentre Max Pezzali, che lo conosceva meglio, “sapeva che la mia era una scelta definitiva, irrevocabile”.