Maurizio Mannoni e i raccomandati in Rai: "Quasi tutti, senza un via libera politico non muovi un passo"
Maurizio Mannoni e le rivelazioni sugli anni trascorsi in Rai: gli aneddoti sui colleghi e la frase sui raccomandati
Maurizio Mannoni conosce la Rai come pochi. Ci ha passato decenni, rimanendovi fino a settembre 2023. Sulla sua lunga esperienza nella tv di Stato ci ha scritto un libro, Quella notte a Saxa rubra (La Nave di Teseo). Ha raccontato una serie di curiosi aneddoti su se stesso e sui colleghi, spiegando le dinamiche sotterranee dell’emittente pubblica.
- Maurizio Mannoni: "Santoro ribelle, Sciarelli fresca, Botteri coraggiosa"
- Mannoni su Bianca Berlinguer: "Non sa dove sta di casa la diplomazia"
- La frase sui raccomandati in Rai
Maurizio Mannoni: “Santoro ribelle, Sciarelli fresca, Botteri coraggiosa”
Maurizio Mannoni ha raccontato i retroscena della sua vita in Rai in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dopo il lancio del suo libro, Quella notte a Saxa rubra.
A pagina 10 del suo libro, scrive di un direttore che “sembrava già vecchio ma non lo era. Solo pelato”. Di chi si tratta? “Sandro Curzi. Poiché avevo lavorato nella televisioncina del Pci, mi riteneva un tipo affidabile e mi mise al coordinamento. “Mi affido a te, bisogna sta’ attenti”. Nessuno ci avrebbe scommesso una lira, sul suo Tg3. Facevamo i salti mortali. Dovevamo trottare. Se ne fregava di settori e competenze, ferie e riposi. Adesso si beccherebbe uno sciopero ogni due giorni”.
Maurizio Mannoni e Bianca Berlinguer
Mannoni ha lavorato con tanti colleghi illustri. Ad esempio Michele Santoro, descritto come “un condottiero, ribelle e geniale” che “ha cambiato l’informazione tv. Inarrivabile”. Ad inizio carriera al Tg3 c’era anche una giovane Federica Sciarelli: “Ricordo la freschezza con cui trattava la politica paludata di allora. Con quel visetto e un modo di esprimersi diretto, mai sentito fino ad allora”.
In redazione c’era pure Giovanna Botteri. Mannoni ha ricordato che anche anni fa incarnava “l’avventura, il coraggio”. “Non amava stare chiusa in redazione – ha aggiunto -, si lanciava sempre nei posti più pericolosi”. Poi un ricordo dolente, Ilaria Alpi: “La sua morte è stata l’elemento traumatico della nostra storia, la perdita dell’innocenza”.
Mannoni su Bianca Berlinguer: “Non sa dove sta di casa la diplomazia”
Tra i colleghi avuti anche Bianca Berlinguer. Il cognome ha pesato? “Certo, quando è diventata direttore gli è servito. Un tempo facevamo fronte comune, ci si lamentava insieme perché eravamo gli esclusi, mai promossi. Con lei direttore non ho mai avuto scontri, anzi. Non gliel’ho mai detto, ma spesso l’ho aiutata, ho sopito proteste con quel poco o tanto di prestigio che avevo”.
La conduttrice si dice che abbia un caratterino tosto. Mannoni conferma: “Applica il metodo duro e autoritario. La diplomazia non sa dove sta di casa. I più giovani ne avevano paura”.
Quando lui era alla guida di Linea Notte e doveva prendere il collegamento da Cartabianca, c’è stato qualche attrito per via degli sforamenti della Berlinguer. “Quando conduceva Cartabianca mi lamentavo – ha riferito Mannoni -. Però anche lei faceva certe scenate pure peggio delle mie. Eravamo in luoghi diversi, quindi non poteva venire di persona. Sono stati scontri a distanza”.
La frase sui raccomandati in Rai
Quando a Mannoni è stato domandato se la Rai sia piena di raccomandati, è arrivata la seguente risposta: “Quasi tutti. Raccomandato è un termine lieve. Senza un via libera politico non muovi passo. Infatti non ho fatto carriera. Sarei potuto diventare direttore del Tg3, però mi è mancato lo scatto finale”.
Secondo il giornalista la cosiddetta lottizzazione della tv pubblica ha raggiunto il culmine durante gli anni ‘80 e ‘90 in cui “c’erano vicedirettori messi là con l’unico compito di piazzare la notizia del loro leader al tiggì, senza pudore”.
Lungo la sua carriera ha ospitato tantissimi politici nelle sue trasmissioni. Il più cattivo? “Con me sono stati tutti gentili, forse perché non li ho mai aggrediti. Con Maurizio Gasparri avevo un rapporto cordiale. Idem con Marco Pannella. Ogni tanto dava buca perché si era addormentato. Berlusconi l’ho incrociato una volta sola, forse al compleanno di un collega. Disse che mi seguiva, mi fece un mezzo complimento”.
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Oggi si parla molto di TeleMeloni: “Esiste? Come sono esistite TeleProdi o TeleRenzi. Anche la sinistra ha messo le mani pesantemente sulla Rai, quando era al potere. Con scelte sbagliate, però cercando di salvaguardare la professionalità”. Ciò che secondo Mannoni non sta accadendo in questo momento: “Questi sono arrivati senza uno straccio di idea. Hanno pensato solo a fare piazza pulita. Magari miglioreranno. Dissi a un dirigente: “Se doveste fare un bel programma di destra, sarei disponibile”. Non l’ho più sentito”.